Guidebook for Spoleto

Maria Rita
Guidebook for Spoleto

Sightseeing

Ilavori di costruzione si svolsero fra il 1363 e il 1367[1], furono presieduti dal cardinale spagnolo Egidio Albornoz, sotto la direzione dell'architetto eugubino Matteo Gattaponi. Quest'ultimo progettò sapientemente un edificio che potesse essere nel contempo solida e imponente fortezza, ma anche elegante e confortevole residenza, che fu a tale scopo utilizzata da molti ospiti illustri. La struttura del perimetro rettangolare, infatti, con quattro torri angolari, si articola in due spazi separati da un corpo mediano collegato ad altre due torri: il Cortile delle armi, che occupa l'area destinata alle truppe, e il Cortile d'Onore circondato da edifici destinati ai governatori della città, ma in cui soggiornarono anche molti pontefici, tra i quali Bonifacio IX nel 1392 e Niccolò V nel 1449 durante la peste di Roma, nonché in diverse occasioni anche Lucrezia Borgia.
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Verein Rocca Albornoziana
1 Piazza Bernardino Campello
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Ilavori di costruzione si svolsero fra il 1363 e il 1367[1], furono presieduti dal cardinale spagnolo Egidio Albornoz, sotto la direzione dell'architetto eugubino Matteo Gattaponi. Quest'ultimo progettò sapientemente un edificio che potesse essere nel contempo solida e imponente fortezza, ma anche elegante e confortevole residenza, che fu a tale scopo utilizzata da molti ospiti illustri. La struttura del perimetro rettangolare, infatti, con quattro torri angolari, si articola in due spazi separati da un corpo mediano collegato ad altre due torri: il Cortile delle armi, che occupa l'area destinata alle truppe, e il Cortile d'Onore circondato da edifici destinati ai governatori della città, ma in cui soggiornarono anche molti pontefici, tra i quali Bonifacio IX nel 1392 e Niccolò V nel 1449 durante la peste di Roma, nonché in diverse occasioni anche Lucrezia Borgia.
La chiesa di San Pietro extra moenia fu costruita su un poggio alle falde del Monteluco di Spoleto dal vescovo spoletino Achilleo, all'inizio del quinto secolo, come luogo cimiteriale per i vescovi, ma già dal settimo secolo a.C. l'area su cui insiste era adibita a sepoltura. Durante i secoli successivi conobbe diversi interventi di restauro e di ammodernamento, di cui il più importante fu quello che, alla fine del dodicesimo secolo, strutturò l'attuale facciata con gli splendidi altorilievi che la rendono una delle più belle dell'Umbria, che illustrano scene relative alla vita del santo apostolo ed episodi di intento moralistico tratti dalla novellistica medievale (Il leone e il boscaiolo, La volpe finta morta e i corvi, Il lupo studente e il montone
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Basilica San Pietro
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La chiesa di San Pietro extra moenia fu costruita su un poggio alle falde del Monteluco di Spoleto dal vescovo spoletino Achilleo, all'inizio del quinto secolo, come luogo cimiteriale per i vescovi, ma già dal settimo secolo a.C. l'area su cui insiste era adibita a sepoltura. Durante i secoli successivi conobbe diversi interventi di restauro e di ammodernamento, di cui il più importante fu quello che, alla fine del dodicesimo secolo, strutturò l'attuale facciata con gli splendidi altorilievi che la rendono una delle più belle dell'Umbria, che illustrano scene relative alla vita del santo apostolo ed episodi di intento moralistico tratti dalla novellistica medievale (Il leone e il boscaiolo, La volpe finta morta e i corvi, Il lupo studente e il montone
Il complesso monumentale di Sant'Agata è situato all'interno della zona archeologica di Spoleto nell'area compresa fra via di Sant'Agata e via delle Terme; è composto dall'ex monastero di Sant'Agata, dall'omonima ex chiesa adiacente e dal Teatro romano. Sono insieme luoghi espositivi, sedi di mostre temporanee, di manifestazioni e spettacoli. Nei locali dell'ex monastero si trova il Museo archeologico nazionale di Spoleto, aperto nel 1985; in un'esposizione unitaria sono concentrate varie raccolte di reperti archeologici provenienti sia da proprietà privata, sia comunale. Il monastero fu istituito nel 1396 dalle monache benedettine già residenti nell'abbazia di San Paolo "inter vineas"; diventato un luogo troppo isolato e poco sicuro a causa di lotte fra fazioni cittadine, furono costrette a trasferirsi all'interno delle mura di Spoleto, negli edifici di proprietà della famiglia Corvi avuti in eredità da una delle consorelle. Il palazzo Corvi, adiacente la chiesa di Sant'Agata, era il più antico palazzo nobiliare di Spoleto, eretto nel XI secolo su parte della scena del Teatro romano, come la stessa chiesa; era un edificio fortificato, dotato di una grande torre che favoriva un buon controllo delle vie di accesso in città. Sono ancora visibili sui muri quattro bassorilievi, scolpiti agli angoli e uniti tra loro, rappresentanti figure di corvo, emblema della famiglia. Il teatro è parte integrante della visita del museo. In epoca medievale subì un parziale smantellamento: la scena venne sacrificata per la costruzione del palazzo Corvi e poi della chiesa di Sant'Agata. Gli scavi iniziati nel 1933, proseguiti nel 1938, e ancora i più importanti nel 1954, hanno permesso il recupero dell'intero complesso, ripristinato le gradinate e reso accessibile l'ambulacro ben conservato, così come l'orchestra e il pulpito, arricchiti da motivi di marmo variopinto. Ogni anno, durante il Festival dei Due Mondi, è utilizzato per manifestazioni e spettacoli, soprattutto di danza.
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Archäologisches Nationalmuseum
18/a Via Sant'Agata
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Il complesso monumentale di Sant'Agata è situato all'interno della zona archeologica di Spoleto nell'area compresa fra via di Sant'Agata e via delle Terme; è composto dall'ex monastero di Sant'Agata, dall'omonima ex chiesa adiacente e dal Teatro romano. Sono insieme luoghi espositivi, sedi di mostre temporanee, di manifestazioni e spettacoli. Nei locali dell'ex monastero si trova il Museo archeologico nazionale di Spoleto, aperto nel 1985; in un'esposizione unitaria sono concentrate varie raccolte di reperti archeologici provenienti sia da proprietà privata, sia comunale. Il monastero fu istituito nel 1396 dalle monache benedettine già residenti nell'abbazia di San Paolo "inter vineas"; diventato un luogo troppo isolato e poco sicuro a causa di lotte fra fazioni cittadine, furono costrette a trasferirsi all'interno delle mura di Spoleto, negli edifici di proprietà della famiglia Corvi avuti in eredità da una delle consorelle. Il palazzo Corvi, adiacente la chiesa di Sant'Agata, era il più antico palazzo nobiliare di Spoleto, eretto nel XI secolo su parte della scena del Teatro romano, come la stessa chiesa; era un edificio fortificato, dotato di una grande torre che favoriva un buon controllo delle vie di accesso in città. Sono ancora visibili sui muri quattro bassorilievi, scolpiti agli angoli e uniti tra loro, rappresentanti figure di corvo, emblema della famiglia. Il teatro è parte integrante della visita del museo. In epoca medievale subì un parziale smantellamento: la scena venne sacrificata per la costruzione del palazzo Corvi e poi della chiesa di Sant'Agata. Gli scavi iniziati nel 1933, proseguiti nel 1938, e ancora i più importanti nel 1954, hanno permesso il recupero dell'intero complesso, ripristinato le gradinate e reso accessibile l'ambulacro ben conservato, così come l'orchestra e il pulpito, arricchiti da motivi di marmo variopinto. Ogni anno, durante il Festival dei Due Mondi, è utilizzato per manifestazioni e spettacoli, soprattutto di danza.
La cattedrale di Santa Maria Assunta venne costruita in stile romanico nell'XI secolo. Nel corso del XIII secolo ci furono i primi sconvolgimenti, dove viene eretta la facciata e terminato il campanile. Progettualmente la facciata viene ritoccata più volte, sino ad assumere la conformazione attuale di facciata a "capanna". Si può affermare dunque, che la facciata sia stata completata, così come ci è giunta oggi, nel 1207, anno in cui è stato apposto e firmato il mosaico di Solsterno. Nel XV secolo, venne aggiunto, ad opera di Antonio Barocci e della sua bottega, il portico della facciata, in stile rinascimentale, che aveva il compito di conferire maggiore magnificenza alla cattedrale. Per la sua costruzione, si pensò dunque di inserire tra la cappella dell'Assunta ed il campanile, un elemento composto da cinque arcate, sormontate da una ricca trabeazione ornata ed un terrazzo superiore, che permetteva di esporre durante le festività cittadine la Icone della Vergine. Tra i secoli XVII e XVIII, l'interno della cattedrale subì pesanti rifacimenti in stile barocco. Nel 1608, Maffeo Barberini divenne arcivescovo di Spoleto e subito mostrò l'intenzione di voler cambiare l'aspetto della cattedrale. Diventato in seguito pontefice col nome di Urbano VIII, poté completare la sua opera grazie anche all'aiuto del nipote Francesco Barberini, che a sua volta divenne arcivescovo di Spoleto. L'impianto basilicale fu così sconvolto, furono completamente ricostruite le navata centrale e le due laterali. I lavori di rifacimento interni furono completati soltanto verso fine del XVIII secolo, quando a Giuseppe Valadier fu dato l'incarico di progettare le edicole presenti nelle navatelle, gli altari di testata dei transetti e l'altare maggiore. Sul pavimento di fronte all'altare maggiore, venne invece lasciata la lapide sepolcrale di Pietro Gaddi da Forlì, già vescovo di Spoleto.[2]
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Dom von Spoleto
2 Piazza del Duomo
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La cattedrale di Santa Maria Assunta venne costruita in stile romanico nell'XI secolo. Nel corso del XIII secolo ci furono i primi sconvolgimenti, dove viene eretta la facciata e terminato il campanile. Progettualmente la facciata viene ritoccata più volte, sino ad assumere la conformazione attuale di facciata a "capanna". Si può affermare dunque, che la facciata sia stata completata, così come ci è giunta oggi, nel 1207, anno in cui è stato apposto e firmato il mosaico di Solsterno. Nel XV secolo, venne aggiunto, ad opera di Antonio Barocci e della sua bottega, il portico della facciata, in stile rinascimentale, che aveva il compito di conferire maggiore magnificenza alla cattedrale. Per la sua costruzione, si pensò dunque di inserire tra la cappella dell'Assunta ed il campanile, un elemento composto da cinque arcate, sormontate da una ricca trabeazione ornata ed un terrazzo superiore, che permetteva di esporre durante le festività cittadine la Icone della Vergine. Tra i secoli XVII e XVIII, l'interno della cattedrale subì pesanti rifacimenti in stile barocco. Nel 1608, Maffeo Barberini divenne arcivescovo di Spoleto e subito mostrò l'intenzione di voler cambiare l'aspetto della cattedrale. Diventato in seguito pontefice col nome di Urbano VIII, poté completare la sua opera grazie anche all'aiuto del nipote Francesco Barberini, che a sua volta divenne arcivescovo di Spoleto. L'impianto basilicale fu così sconvolto, furono completamente ricostruite le navata centrale e le due laterali. I lavori di rifacimento interni furono completati soltanto verso fine del XVIII secolo, quando a Giuseppe Valadier fu dato l'incarico di progettare le edicole presenti nelle navatelle, gli altari di testata dei transetti e l'altare maggiore. Sul pavimento di fronte all'altare maggiore, venne invece lasciata la lapide sepolcrale di Pietro Gaddi da Forlì, già vescovo di Spoleto.[2]
La chiesa di San Salvatore si trova a Spoleto e rappresenta una delle principali testimonianze architettoniche longobarde della Langobardia Minor. L'ispirazione monumentale dei duchi longobardi di Spoleto si manifestò qui nel rifacimento della chiesa nell'VIII secolo. L'insieme fa parte del sito seriale "Longobardi in Italia: i luoghi del potere", comprendente sette luoghi densi di testimonianze architettoniche, pittoriche e scultoree dell'arte longobarda, iscritto alla Lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO nel giugno 2011 L'impianto di San Salvatore, probabilmente di origine funeraria, è basilicale a tre navate; anche il presbiterio è tripartito, ed è coperto da una volta a base ottagonale. L'abside è semicircolare ed è esternamente chiuso da un muro rettilineo; ai lati la fiancheggiano due ambienti absidati, con volta a crociera. L'interno ha perduto l'originale decorazione a stucco e pittorica, ma conserva la ricca trabeazione con fregio dorico, impostata su colonne anch'esse doriche (nella navata) o corinzie (nel presbiterio). Dell'originale facciata dell'VIII secolo, scandita da lesene e divisa in due ordini da una cornice, si sono persi la ricca decorazione e il frontone triangolare, tranne le cornici delle finestre e i tre portali scolpiti con motivi classici[1], provenienti da materiale di risulta ricavato da edifici romani preesistenti, come quasi sempre avviene in opere longobarde. Nonostante la scarsa propensione dei duchi committenti ad accogliere la contemporanea rinascita anticheggiante che si sperimentava a Roma, il restauro della chiesa spoletina condotto dai Longobardi raggiunse, come già nel Tempietto del Clitunno, una coerenza classicheggiante eccezionale, sia nella struttura architettonica scandita dalle colonne di navata e presbiterio, sia nella ripresa dei modelli decorativi romani[2].
Saint Salvatore
La chiesa di San Salvatore si trova a Spoleto e rappresenta una delle principali testimonianze architettoniche longobarde della Langobardia Minor. L'ispirazione monumentale dei duchi longobardi di Spoleto si manifestò qui nel rifacimento della chiesa nell'VIII secolo. L'insieme fa parte del sito seriale "Longobardi in Italia: i luoghi del potere", comprendente sette luoghi densi di testimonianze architettoniche, pittoriche e scultoree dell'arte longobarda, iscritto alla Lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO nel giugno 2011 L'impianto di San Salvatore, probabilmente di origine funeraria, è basilicale a tre navate; anche il presbiterio è tripartito, ed è coperto da una volta a base ottagonale. L'abside è semicircolare ed è esternamente chiuso da un muro rettilineo; ai lati la fiancheggiano due ambienti absidati, con volta a crociera. L'interno ha perduto l'originale decorazione a stucco e pittorica, ma conserva la ricca trabeazione con fregio dorico, impostata su colonne anch'esse doriche (nella navata) o corinzie (nel presbiterio). Dell'originale facciata dell'VIII secolo, scandita da lesene e divisa in due ordini da una cornice, si sono persi la ricca decorazione e il frontone triangolare, tranne le cornici delle finestre e i tre portali scolpiti con motivi classici[1], provenienti da materiale di risulta ricavato da edifici romani preesistenti, come quasi sempre avviene in opere longobarde. Nonostante la scarsa propensione dei duchi committenti ad accogliere la contemporanea rinascita anticheggiante che si sperimentava a Roma, il restauro della chiesa spoletina condotto dai Longobardi raggiunse, come già nel Tempietto del Clitunno, una coerenza classicheggiante eccezionale, sia nella struttura architettonica scandita dalle colonne di navata e presbiterio, sia nella ripresa dei modelli decorativi romani[2].
È difficile individuare il periodo di costruzione della basilica, a tale proposito gli storici non hanno raggiunto una posizione unanime. Frammenti artistici e molti capitelli scolpiti con arte non medievale, potrebbero far pensare alla sua esistenza già in tempi precedenti, ma è importante tener presente che resti di monumenti antichi venivano con frequenza adoperati per edificare nuove costruzioni. Le notizie più antiche risalgono al X secolo, quando Spoleto era ancora la capitale di un potente ducato; sono contenute in un documento scritto da un monaco Giovanni di Montecassino, dal titolo Passione di San Giovanni[1]. Prima l'area era probabilmente occupata dalla residenza dei duchi longobardi, che comprendeva anche la cappella di palazzo. Ad essa, edificata in onore di Sant'Eufemia Vergine e Martire, venne aggiunto un monastero di monache benedettine fondato dalla badessa Gunderada, forse di origine germanica. Verso l'anno 980, sotto il regno di Ottone II di Sassonia, la monaca scoprì a Spoleto il corpo del santo vescovo spoletino Giovanni II (vescovo dal 492 al 546, anno presumibile della morte), martirizzato sotto i Goti comandati da Totila, e ne dispose la traslazione all'interno della chiesa La sua veste attuale artistico-architettonica rimanda al X o all'XI secolo, quando a Spoleto maestri scalpellini lavoravano sotto l'influenza di colleghi lombardi (maestri comacini), coniugando forme del romanico spoletino con l'esperienza architettonica lombarda. La facciata è sobria, decorata da un portale a tre rincassi sormontato da una bifora e da due monofore. Il corpo centrale sopraelevato è rivestito di conci e decorato da arcate e lesene romaniche del periodo arcaico. L'interno è disegnato su tre navate; alte semicolonne sostengono gli archi della volta, slanciando la navata centrale. Lo spazio è scandito da colonne e pilastri, elementi di spoglio appartenuti ad edifici classici ed altomedievali. Nel 2013 e nel 2015 all'interno della basilica sono state girate numerose scene dello sceneggiato Don Matteo (nona stagione) e Don Matteo (decima stagione), in onda da gennaio ad aprile 2014 e da gennaio ad aprile 2016
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Museo Diocesiano
13 Via Aurelio Saffi
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È difficile individuare il periodo di costruzione della basilica, a tale proposito gli storici non hanno raggiunto una posizione unanime. Frammenti artistici e molti capitelli scolpiti con arte non medievale, potrebbero far pensare alla sua esistenza già in tempi precedenti, ma è importante tener presente che resti di monumenti antichi venivano con frequenza adoperati per edificare nuove costruzioni. Le notizie più antiche risalgono al X secolo, quando Spoleto era ancora la capitale di un potente ducato; sono contenute in un documento scritto da un monaco Giovanni di Montecassino, dal titolo Passione di San Giovanni[1]. Prima l'area era probabilmente occupata dalla residenza dei duchi longobardi, che comprendeva anche la cappella di palazzo. Ad essa, edificata in onore di Sant'Eufemia Vergine e Martire, venne aggiunto un monastero di monache benedettine fondato dalla badessa Gunderada, forse di origine germanica. Verso l'anno 980, sotto il regno di Ottone II di Sassonia, la monaca scoprì a Spoleto il corpo del santo vescovo spoletino Giovanni II (vescovo dal 492 al 546, anno presumibile della morte), martirizzato sotto i Goti comandati da Totila, e ne dispose la traslazione all'interno della chiesa La sua veste attuale artistico-architettonica rimanda al X o all'XI secolo, quando a Spoleto maestri scalpellini lavoravano sotto l'influenza di colleghi lombardi (maestri comacini), coniugando forme del romanico spoletino con l'esperienza architettonica lombarda. La facciata è sobria, decorata da un portale a tre rincassi sormontato da una bifora e da due monofore. Il corpo centrale sopraelevato è rivestito di conci e decorato da arcate e lesene romaniche del periodo arcaico. L'interno è disegnato su tre navate; alte semicolonne sostengono gli archi della volta, slanciando la navata centrale. Lo spazio è scandito da colonne e pilastri, elementi di spoglio appartenuti ad edifici classici ed altomedievali. Nel 2013 e nel 2015 all'interno della basilica sono state girate numerose scene dello sceneggiato Don Matteo (nona stagione) e Don Matteo (decima stagione), in onda da gennaio ad aprile 2014 e da gennaio ad aprile 2016
Il santuario di San Francesco o eremo francescano è situato a Monteluco, a 7 chilometri da Spoleto, a 800 metri di altitudine, nei pressi di un antico bosco sacro e di alcune grotte naturali, dislocate nella boscaglia, frequentate da eremiti già in età paleocristiana. Nonostante le antiche Fonti francescane e le biografie[ di San Francesco non riportino mai il toponimo Monteluco, secondo una tradizione ormai secolare, ripresa anche dalla moderna storiografia, Francesco di Bernardone, di passaggio a Monteluco nel 1218, ottiene in dono dai benedettini di San Giuliano una piccola cappella dedicata a santa Caterina d'Alessandria; attorno vi costruisce alcune piccole e povere cellette e le abita spesso con i suoi seguaci; fabbricate con rami di lecci, vimini, fango e calcina, costituiscono il primo nucleo del futuro ritiro francescano. Angolo del cortile dedicato alla Madonna In assenza di fonti narrative e di tracce archivistiche, l'insediamento della comunità francescana all'eremo del Monteluco nel XIII secolo sembra più sostenuto dalla verosimiglianza delle vicende narrate dalla devota tradizione, che da fatti conosciuti: sicuramente l'eremitismo faceva parte integrante dell'esperienza personale di Francesco, che alternava un'intensa attività apostolica a fasi di raccoglimento in solitudine o con pochi compagni; sicuramente altri insediamenti accertati come La Verna, Greccio, Rivotorto, Le Carceri, si trovano in zone simili, zone di passaggio, al confine tra collina e montagna, tra boschi e pascoli, luoghi dove la scelta eremitica non comportava la rinuncia totale all'apostolato. Sembra inoltre che negli anni 1220/1221 Francesco, per gli occupanti dei romitori, abbia messo a punto una regola in aggiunta a quella valida per tutto l'Ordine.
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Monteluco
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Il santuario di San Francesco o eremo francescano è situato a Monteluco, a 7 chilometri da Spoleto, a 800 metri di altitudine, nei pressi di un antico bosco sacro e di alcune grotte naturali, dislocate nella boscaglia, frequentate da eremiti già in età paleocristiana. Nonostante le antiche Fonti francescane e le biografie[ di San Francesco non riportino mai il toponimo Monteluco, secondo una tradizione ormai secolare, ripresa anche dalla moderna storiografia, Francesco di Bernardone, di passaggio a Monteluco nel 1218, ottiene in dono dai benedettini di San Giuliano una piccola cappella dedicata a santa Caterina d'Alessandria; attorno vi costruisce alcune piccole e povere cellette e le abita spesso con i suoi seguaci; fabbricate con rami di lecci, vimini, fango e calcina, costituiscono il primo nucleo del futuro ritiro francescano. Angolo del cortile dedicato alla Madonna In assenza di fonti narrative e di tracce archivistiche, l'insediamento della comunità francescana all'eremo del Monteluco nel XIII secolo sembra più sostenuto dalla verosimiglianza delle vicende narrate dalla devota tradizione, che da fatti conosciuti: sicuramente l'eremitismo faceva parte integrante dell'esperienza personale di Francesco, che alternava un'intensa attività apostolica a fasi di raccoglimento in solitudine o con pochi compagni; sicuramente altri insediamenti accertati come La Verna, Greccio, Rivotorto, Le Carceri, si trovano in zone simili, zone di passaggio, al confine tra collina e montagna, tra boschi e pascoli, luoghi dove la scelta eremitica non comportava la rinuncia totale all'apostolato. Sembra inoltre che negli anni 1220/1221 Francesco, per gli occupanti dei romitori, abbia messo a punto una regola in aggiunta a quella valida per tutto l'Ordine.
Percorso GREENWAY Percorrendo le piste ciclabili della zona si potranno ammirare Spoleto, Campello sul Clitunno, Bevagna, Cannara, Rivotorto ed Assisi, ma anche le colline spoletine, i colli Martani e Montefalco. ◾Itinerario Ciclabile Spoleto – Assisi ◾Ex Ferrovia Spoleto-Norcia ◾Percorsi Facili ◾Percorsi Medi ◾Percorsi Difficili I percorsi sono stati classificati per livello di difficoltà in base al chilometraggio e alle salite da affrontare: I percorsi facili, alcuni dei quali adatti anche alle famiglie con bambini, non superano i 40 chilometri e sono completamente pianeggianti o con al massimo una salita. Possono essere affrontati da tutti e con qualsiasi tipo di bicicletta; I percorsi medi vanno dai 30 ai 70 chilometri, presentano alcune salite ma senza pendenze troppo impegnative e possono essere affrontati con bici da corsa o da trekking; I percorsi difficili, rivolti ai ciclisti più esperti, vanno dai 60 ai 130 chilometri e presentano dislivelli importanti. È consigliato percorrerli con bici da corsa; alcuni possono essere affrontati anche con bici da trekking. Indirizzo: Spoleto PG Tel. : 0743/323030 Cell.: 3312302148 (Antonello) Cell.: 3485107665 (Paolo) E-mail: terminallemattonelle@gmail.com
Terminal Le Mattonelle
Via Enrico Mattei
Percorso GREENWAY Percorrendo le piste ciclabili della zona si potranno ammirare Spoleto, Campello sul Clitunno, Bevagna, Cannara, Rivotorto ed Assisi, ma anche le colline spoletine, i colli Martani e Montefalco. ◾Itinerario Ciclabile Spoleto – Assisi ◾Ex Ferrovia Spoleto-Norcia ◾Percorsi Facili ◾Percorsi Medi ◾Percorsi Difficili I percorsi sono stati classificati per livello di difficoltà in base al chilometraggio e alle salite da affrontare: I percorsi facili, alcuni dei quali adatti anche alle famiglie con bambini, non superano i 40 chilometri e sono completamente pianeggianti o con al massimo una salita. Possono essere affrontati da tutti e con qualsiasi tipo di bicicletta; I percorsi medi vanno dai 30 ai 70 chilometri, presentano alcune salite ma senza pendenze troppo impegnative e possono essere affrontati con bici da corsa o da trekking; I percorsi difficili, rivolti ai ciclisti più esperti, vanno dai 60 ai 130 chilometri e presentano dislivelli importanti. È consigliato percorrerli con bici da corsa; alcuni possono essere affrontati anche con bici da trekking. Indirizzo: Spoleto PG Tel. : 0743/323030 Cell.: 3312302148 (Antonello) Cell.: 3485107665 (Paolo) E-mail: terminallemattonelle@gmail.com
In via Visiale, tra via del Municipio e via Saffi, sorge la Casa Romana, posta su un terrazzamento immediatamente superiore a quello del foro. La prima campagna di scavi finalizzata al rinvenimento della domus venne effettuata dall’archeologo spoletino Giuseppe Sordini tra il 1885-86, grazie ai finanziamenti dell’ambasciatore inglese sir Savile Lumeley; tuttavia a causa della mancanza di fondi, si dovette aspettare fino al 1912 per poter completare il recupero dei restanti ambienti. Durante lo scavo emerse un’iscrizione recante la dedica di una …Polla all’imperatore Caligola e ciò ha lasciato ipotizzare che la casa fosse appartenuta a Vespasia Polla, la madre di Vespasiano, nativa di Norcia e proprietaria di beni nel territorio nursino-spoletino. La domus è stata datata al I secolo d.C. e i suoi ambienti conservano ancora, oltre ai bellissimi mosaici pavimentali, lo schema tipico delle case patrizie in voga tra la fine dell’età repubblicana e l’inizio di quella imperiale. Tel: 0743 234250 Per orari e costi visita il sito della Spoleto Card http://www.spoletocard.it/
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Casa Romana
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In via Visiale, tra via del Municipio e via Saffi, sorge la Casa Romana, posta su un terrazzamento immediatamente superiore a quello del foro. La prima campagna di scavi finalizzata al rinvenimento della domus venne effettuata dall’archeologo spoletino Giuseppe Sordini tra il 1885-86, grazie ai finanziamenti dell’ambasciatore inglese sir Savile Lumeley; tuttavia a causa della mancanza di fondi, si dovette aspettare fino al 1912 per poter completare il recupero dei restanti ambienti. Durante lo scavo emerse un’iscrizione recante la dedica di una …Polla all’imperatore Caligola e ciò ha lasciato ipotizzare che la casa fosse appartenuta a Vespasia Polla, la madre di Vespasiano, nativa di Norcia e proprietaria di beni nel territorio nursino-spoletino. La domus è stata datata al I secolo d.C. e i suoi ambienti conservano ancora, oltre ai bellissimi mosaici pavimentali, lo schema tipico delle case patrizie in voga tra la fine dell’età repubblicana e l’inizio di quella imperiale. Tel: 0743 234250 Per orari e costi visita il sito della Spoleto Card http://www.spoletocard.it/

Parks & Nature

…il treno partito da Spoleto si arrampica sui versanti del Monte Piano, buca la montagna e si butta con un percorso elicoidale fino a fondovalle. Da qui sale il corso del Fiume Nera e poi quello del Fiume Corno fino ad arrivare a Norcia… Lunghezza della linea: 51 km Pendenza massima: 4,5 % Il tracciato si può dividere in quattro tratti, ciascuno con caratteristiche peculiari: Spoleto – Santa Anatolia di Narco: presenta i maggiori dislivelli ed è quello più ricco di opere (ponti, viadotti, gallerie) sia per numero che per importanza. Attualmente, non essendo più percorribile il tratto urbano della ex ferrovia, il punto di partenza del tracciato si trova nei pressi dello svincolo nord della S.S. n. 3 Flaminia accanto al cancello di ingresso di una ex struttura ricettiva. Dal fabbricato della ex stazione ferroviaria di Sant’Anatolia di Narco inizia il percorso lungo il fondovalle dove, nei tratti non più percorribili del tracciato ferroviario, si può utilizzare la vicina strada statale. S. Anatolia di Narco – Borgo Cerreto: questo tratto è caratterizzato soprattutto dagli aspetti paesaggistici: la ferrovia che costeggia il fiume per lunghi tratti, gli scorci che si possono avere sui piccoli borghi, edifici di interesse storico artistico che punteggiano la Valnerina. Borgo Cerreto – Serravalle: il terzo tratto è quello che conduce, attraverso la galleria di Triponzo lunga quasi 500 metri, alla splendida gola di Balza Tagliata dove si trova una coppia di imponenti massicci calcarei alti circa 700 metri, divisi dal fiume Corno, dalla vecchia strada per Norcia e, appunto, dalla ferrovia. Serravalle – Norcia: da Serravalle (snodo viario per Cascia) attraverso l’emozionante stretta di Biselli (particolarmente godibile se raggiunta scendendo in canoa sul fiume Nera), si raggiunge Villa di Serravalle e si entra nel Parco Nazionale dei Sibillini, si attraversa poi l’area delle Marcite di Norcia per arrivare infine alla Stazione di Norcia.
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Ex Ferrovia Spoleto - Norcia
EX-Ferrovia Spoleto - Norcia
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…il treno partito da Spoleto si arrampica sui versanti del Monte Piano, buca la montagna e si butta con un percorso elicoidale fino a fondovalle. Da qui sale il corso del Fiume Nera e poi quello del Fiume Corno fino ad arrivare a Norcia… Lunghezza della linea: 51 km Pendenza massima: 4,5 % Il tracciato si può dividere in quattro tratti, ciascuno con caratteristiche peculiari: Spoleto – Santa Anatolia di Narco: presenta i maggiori dislivelli ed è quello più ricco di opere (ponti, viadotti, gallerie) sia per numero che per importanza. Attualmente, non essendo più percorribile il tratto urbano della ex ferrovia, il punto di partenza del tracciato si trova nei pressi dello svincolo nord della S.S. n. 3 Flaminia accanto al cancello di ingresso di una ex struttura ricettiva. Dal fabbricato della ex stazione ferroviaria di Sant’Anatolia di Narco inizia il percorso lungo il fondovalle dove, nei tratti non più percorribili del tracciato ferroviario, si può utilizzare la vicina strada statale. S. Anatolia di Narco – Borgo Cerreto: questo tratto è caratterizzato soprattutto dagli aspetti paesaggistici: la ferrovia che costeggia il fiume per lunghi tratti, gli scorci che si possono avere sui piccoli borghi, edifici di interesse storico artistico che punteggiano la Valnerina. Borgo Cerreto – Serravalle: il terzo tratto è quello che conduce, attraverso la galleria di Triponzo lunga quasi 500 metri, alla splendida gola di Balza Tagliata dove si trova una coppia di imponenti massicci calcarei alti circa 700 metri, divisi dal fiume Corno, dalla vecchia strada per Norcia e, appunto, dalla ferrovia. Serravalle – Norcia: da Serravalle (snodo viario per Cascia) attraverso l’emozionante stretta di Biselli (particolarmente godibile se raggiunta scendendo in canoa sul fiume Nera), si raggiunge Villa di Serravalle e si entra nel Parco Nazionale dei Sibillini, si attraversa poi l’area delle Marcite di Norcia per arrivare infine alla Stazione di Norcia.
Centro canoa e rafting le Marmore Hydrospeed Torrentismo Rafting http://www.raftingmarmore.com/ Via Carlo Neri, 28 – 05037 – Papigno (Terni) Per prenotazioni: +39 330753420 --------------------------------------------------------------------- Gruppo Canoe Terni Il Gruppo Canoe Terni è pronto ad accogliervi nel Centro Canoa Kayak di Arrone per mettervi a disposizione la propria competenza e allegria. Tutti da bambini ad anziani possono venire a scoprire i segreti della canadese per riappropiarsi di un bene di tutti: il fiume. http://www.gruppocanoeterni.it/ Via Tiacci 6 – 05100 Terni (TR) Cell. +39 347 3260536 +39 320 2849221 ---------------------------------------------------------------------- Parco Avventura Nahar Il primo parco operativo in Umbria a circa 8 chilometri dalla Cascata delle Marmore è situato in Valnerina all’interno del Parco Fluviale del Nera. I percorsi avventura sono una realtà ormai consolidata in Europa in particolar modo in Francia, trattandosi di attività ludico sportive alla portata di chiunque. Attraverso una serie di passaggi avventurosi si transita da un albero all’altro sempre in massima sicurezza, assicurati ad un cavo d’acciaio tramite una “double longe” ed un imbrago. http://www.lacollinafiocchi.it/ Voc. Rosciano, 25 / 05031 Arrone (TR) Cell. +39 320 2756657 ------------------------------------------------------------------------- Umbria outdoor Canyoning, speleologia, arrampicata sportiva, escursionismo e trekking Contatti: +39 338 6703305 +39 320 4315844 ..............................................................................................
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Nera Flusspark
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Parco Avventura Activo Park Indirizzo: Strada Valcasana - Scheggino Telefono: +39 0743 618005 www.activopark.com info@activopark.com Il Parco Avventura Activo Park, completamente immerso nella natura, è il parco tematico più grande d’Italia, ideale per chi ama lo sport, le attività formative all'aria aperta e il semplice contatto con la natura più pura. Per la particolarità dell’area geografica e morfologica in cui si trova, è di grande attrattiva per ogni tipo di escursione. Per i turisti sempre alla ricerca di nuove mete ed proposte, per le famiglie che vogliono regalarsi una giornata di divertimento e svago, per gruppi alla ricerca di un'attività diversa dal solito Activo Park è decisamente il luogo giusto. Una destinazione ideale per gite ed escursioni, sia didattiche sia ludico/sportive. Activo Park è inoltre una location perfetta per le aziende che qui possono organizzare corsi formativi, team building e incentives Acquista il tuo biglietto per Activo Park Tariffe di ingresso: •Biglietto BASIC: euro 10,00 Per bambini sotto i 110 cm di altezza e i genitori accompagnatori; consente l’accesso all’area attrezzata del Parco, con l’uso di tutti i servizi e i giochi a terra •Biglietto YOUNG: euro 16,00 Per bambini e adulti tra i 110 cm e i 150 cm di altezza; ticket basic + un percorso acrobatico tra JUNIOR (110-130 cm) e REBUS (oltre i 130 cm) •Biglietto ADVENTURE RAGAZZI: euro 20,00 Per ragazzi sopra i 150 cm di altezza; ticket basic + tre percorsi acrobatici •Biglietto ADVENTURE ADULTI: euro 23,00 Per ragazzi e adulti sopra i 150 cm di altezza; ticket basic + tre percorsi acrobatici + Canopy Tour •Biglietti Speciali: Integrazione per ciascun percorso, acquistabile solo presso la biglietteria o l’InfoPoint del Parco: euro 7,00 3 Percorsi Adventure, acquistabile solo presso la biglietteria o l’InfoPoint del Parco: euro 15,00 Percorso Acrobatico Adrenaline, acquistabile solo presso la biglietteria o l’InfoPoint del Parco (percorso fruibile solo il pomeriggio dalle 16,30 alle 18, 30): euro 5,00 Canopy Tour, acquistabile solo presso la biglietteria o l’InfoPoint del Parco: euro 9,00
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Activo Park
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Shopping

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Abbigliamento femminile molto raffinato
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accessori per una casa ricercata
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Entra nell’universo di Mastro Raphaël e lasciati affascinare dall’arte delle sue creazioni per la casa e per la persona. Biancheria arredo per il letto, biancheria da bagno, tappeti, biancheria da tavola, cuscini decorativi, cuscini ricamati, plaid, tende da interni, tessuti per tende, tessuti d’arredamento. Una visita imperdibile !
Mastro Raphael S.R.L.
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Abbigliamento giovane e ricercato
L'Arca
29 Corso Giuseppe Garibaldi
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Camiceria Rocca Dei Perugini Di Bastioli Loretta
4 Via Porta Fuga
Una camicia su misura
Galleria di antiquariato dal 1986
Antichita' La Cappuccina
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Ceramiche umbre per un ricordo di Spoleto
Ceramiche "la Torre"
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Creazioni uniche
Spoleto Gioielli
73 Corso Giuseppe Garibaldi
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Una gioielleria storica di Spoleto dove trovare orologi e gioielli di tutte le marche
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Articoli per la casa unici ed originali
Ercolino millenovecentodue
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Oggettistica da tutto il mondo
Mobilia Di Feliziani Adrio & C. Sas
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Vuoi fare una esperienza unica per l'acquisto di una essenza..... non perdere l'occasione di una visita alla più rinomata profumeria di Spoleto dove troverai il profumo consigliato da Mariangela adatto alla tua personalità....non perderlo
Profumeria Mariangela
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Centro commerciale alimentare fornito di tutto l'essenziale
Eurospin
Strada Provinciale Tuderte
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Food Scene

Rendi la colazione unica con pasticceria artigianale ed un gelato imperdibile
Tebro
1 Via Minervio
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60 + 40 posti via Saffi 24/26 Tel. 0743 225821 – 334 2517055 info@albaccofelicespoleto.com www.albaccofelicespoleto.com Chiusura: Martedì (solo inverno)
Osteria Al Bacco Felice Ristorante
24 Via Aurelio Saffi
60 + 40 posti via Saffi 24/26 Tel. 0743 225821 – 334 2517055 info@albaccofelicespoleto.com www.albaccofelicespoleto.com Chiusura: Martedì (solo inverno)
Posti 55 in inverno+45 posti in gazebo in estate Via S. Agata 14 Tel. 0743 223256 info@ristoranteapollinare.it www.ristoranteapollinare.it Chiusura: Martedì (in inverno)
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RISTORANTE APOLLINARE
14 Via Sant'Agata
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Posti 55 in inverno+45 posti in gazebo in estate Via S. Agata 14 Tel. 0743 223256 info@ristoranteapollinare.it www.ristoranteapollinare.it Chiusura: Martedì (in inverno)
Cucina per celiaci 30 + 25 posti piazzetta SS. Giovanni e Paolo, 10/A Tel. 0743 46241 – 339 8538776 – 338 3640295 cantinadecorvi@live.it www.cantinadecorvi.com Chiusura: Lunedì
Cantina de' Corvi
10/A Via Filitteria
Cucina per celiaci 30 + 25 posti piazzetta SS. Giovanni e Paolo, 10/A Tel. 0743 46241 – 339 8538776 – 338 3640295 cantinadecorvi@live.it www.cantinadecorvi.com Chiusura: Lunedì
Ristorante Pizzeria 90 posti Via Monterone 109 Tel. 0743 49066 – 348 3934384 panetti.massimo@yahoo.it Chiusura: Lunedì
Angolo Antico Spoleto
107 Via Monterone
Ristorante Pizzeria 90 posti Via Monterone 109 Tel. 0743 49066 – 348 3934384 panetti.massimo@yahoo.it Chiusura: Lunedì
Trattoria 45 + 30 posti Via Filitteria 43 – Tel. 0743 44954 info@trattorialatorretta.com www.trattorialatorretta.com Chiusura: Domenica sera e Martedì
La Torretta
43 Via Filitteria
Trattoria 45 + 30 posti Via Filitteria 43 – Tel. 0743 44954 info@trattorialatorretta.com www.trattorialatorretta.com Chiusura: Domenica sera e Martedì
Trattoria 150 + 150 posti V.lo S. Giovanni 1 Tel. 0743 221009 – 333 2525224 info@ristorantepecchiarda.it www.ristorantepecchiarda.it Aperto tutti i giorni
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Ristorante Pecchiarda
1 Vicolo S. Giovanni
7 Einheimische empfehlen
Trattoria 150 + 150 posti V.lo S. Giovanni 1 Tel. 0743 221009 – 333 2525224 info@ristorantepecchiarda.it www.ristorantepecchiarda.it Aperto tutti i giorni
Casual restaurant Coffee shop Wine Bar Cucina per celiaci 35 posti Via Porta Fuga 20 – Tel. 338 1622612 info@9centocasualrestaurant.com luzziandrea@yahoo.it www.9centocasualrestaurant.com Chiusura: lunedì
9cento
58 Corso Giuseppe Garibaldi
Casual restaurant Coffee shop Wine Bar Cucina per celiaci 35 posti Via Porta Fuga 20 – Tel. 338 1622612 info@9centocasualrestaurant.com luzziandrea@yahoo.it www.9centocasualrestaurant.com Chiusura: lunedì
Sushi restaurant 25 + 8 posti Viale Trento e Trieste 128 Tel. 393 4456174 – 393 5532701 Aperto da martedì sera a domenica
Samurai S.A.S. Scafuto Sabato & C.
132 Viale Trento e Trieste
Sushi restaurant 25 + 8 posti Viale Trento e Trieste 128 Tel. 393 4456174 – 393 5532701 Aperto da martedì sera a domenica
Ristorante Cucina per celiaci 60 + 70 posti Via Arco di Druso 31 – Tel. 0743 420081 enotecailmiovinaio@gmail.com www.ristoranteilmiovinaio.it Chiusura: Lunedì
Il Mio Vinaio
31 Via Arco di Druso
Ristorante Cucina per celiaci 60 + 70 posti Via Arco di Druso 31 – Tel. 0743 420081 enotecailmiovinaio@gmail.com www.ristoranteilmiovinaio.it Chiusura: Lunedì
PIZZA A DOMICILIO Viale Trento e Trieste 12 Tel. 0743 223208 Chiusura: Lunedì
Viale Trento e Trieste, 12
12 Viale Trento e Trieste
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Essentials

Centro commerciale
COOP SPOLETO
Via dei Filosofi
Centro commerciale
Centro commerciale alimentare vicino al percorso meccanizzato. Utilissimo per non utilizzare l'auto raggiungibile dal centro di Spoleto
14 Einheimische empfehlen
Supermercato Tigre
67/A Viale Martiri della Resistenza
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Ufficio Informazioni Turistiche
Piazza della Libertà, 7
7 Piazza della Libertà
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BANCO DESIO - Servizio di cassa aperto Lunedì - Mercoledì - Venerdì dalle h. 8.20 alle h. 13.00
7 Piazza Giuseppe Garibaldi
Servizio Bancomat
Banco Desio - Servizio di cassa non operativo
1 Piazza Pianciani
Servizio Bancomat
Banca Monte dei Paschi di Siena
5 Via Flaminia
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Lavanderia Self Service
Viale Trento e Trieste, 100
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Lavanderia Self Service
Biblioteca comunale con annesso BAR per riposarsi e godere della lettura in uno dei palazzo storici più affascinanti di Spoleto
Via Filippo Brignone
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Premiata Farmacia Amici
9-10-11 Piazza Giuseppe Garibaldi
Farmacia
Farmacia Betti - Valore Salute
63 Viale Trento e Trieste
Farmacia
Farmacia Flaminia
169 Via Flaminia
Farmacia
Farmacia Dott.Marchese Snc
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Farmacia
Farmacia Scoccianti
250 Via Guglielmo Marconi
Farmacia
Autonoleggio HERTZ
Hertz
144 Via Cerquiglia
Autonoleggio HERTZ
Autonoleggio
Avis
12 Località Santo Chiodo
Autonoleggio
113 - Commissariato Viale Trento e Trieste 5 Tel. 0743 23241
Polizia
191 Viale Trento e Trieste
113 - Commissariato Viale Trento e Trieste 5 Tel. 0743 23241
112 - Via dei Filosofi 57 Tel. 0743 2322 Fax 0743 220868
Carabinieri Company Spoleto
1 Via dei Filosofi
112 - Via dei Filosofi 57 Tel. 0743 2322 Fax 0743 220868
115 - Via Flaminia Vecchia Loc. Madonna di Lugo 6 Tel. e Fax 0743 46666
Vigili Del Fuoco Distaccamento Spoleto
6 Via Sandro Pertini
115 - Via Flaminia Vecchia Loc. Madonna di Lugo 6 Tel. e Fax 0743 46666
OSPEDALE Via Loreto 3 Tel. 0743 2101 118 - EMERGENZA SANITARIA Via Loreto 3 PRONTO SOCCORSO Via Loreto 3 Tel. 0743 210239 GUARDIA MEDICA Palazzina Micheli Piazza Dante Perilli Tel. 0743 210240
7 Einheimische empfehlen
San Matteo degli Infermi di Spoleto Ospedale civile
3 Via Loreto
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Drinks & Nightlife

Un ambiente rilassante per gustare le specialità di carne alla brace Tel. 348 3245079 Coperti: 35 Prezzo medio: 25 €
Cantina Barbanera
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Per gustare una birra in un locale alla moda
Hop Store Pub
33 Viale Trento e Trieste
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Entertainment & Activities

Il Complesso Monumentale, che comprende la chiesa ed il convento di San Nicolò, venne costruito a partire dal 1304 occupando l’area di due precedenti edifici religiosi: la primitiva chiesa del IV secolo, intitolata a San Nicolò di Bari e concessa nel Duecento ai frati Agostiniani, e la chiesa di San Massimo, nonché alcune abitazioni private nelle immediate vicinanze. Il nuovo edificio venne progettato con caratteri imponenti e proporzioni notevoli, sia nella parte riservata al convento, che divenne un circolo umanistico frequentato dai maggiori eruditi ed umanisti del secolo (nel 1512 vi dimorò Martin Lutero), sia nella chiesa ad aula unica ed accentuato verticalismo.
Complesso monumentale di San Nicolò
10 Via Gregorio Elladio
Il Complesso Monumentale, che comprende la chiesa ed il convento di San Nicolò, venne costruito a partire dal 1304 occupando l’area di due precedenti edifici religiosi: la primitiva chiesa del IV secolo, intitolata a San Nicolò di Bari e concessa nel Duecento ai frati Agostiniani, e la chiesa di San Massimo, nonché alcune abitazioni private nelle immediate vicinanze. Il nuovo edificio venne progettato con caratteri imponenti e proporzioni notevoli, sia nella parte riservata al convento, che divenne un circolo umanistico frequentato dai maggiori eruditi ed umanisti del secolo (nel 1512 vi dimorò Martin Lutero), sia nella chiesa ad aula unica ed accentuato verticalismo.
Spoleto Card La SPOLETO CARD è un biglietto integrato che consente di visitare tutti i siti a pagamento di Spoleto ad un prezzo estremamente vantaggioso. RED CARD € 9.50 tariffa intera GREEN CARD € 8.00 tariffa ridotta: da 15 a 25 anni, oltre 65 anni e gruppi oltre 15 persone Con la SPOLETO CARD è possibile: – visitare i siti a pagamento della città (vedi elenco sotto) – partecipare gratuitamente a visite guidate tematiche riservate ai possessori della Spoleto Card e usufruire di particolari vantaggi. La SPOLETO CARD ha validità 7 giorni e si acquista presso: – Museo del Ducato e Rocca Albornoziana – Museo Archeologico e Teatro Romano – Museo Diocesano e Basilica di Sant’Eufemia – Casa Romana – Palazzo Collicola Arti Visive – Museo del Tessuto e del Costume o nelle strutture ricettive convenzionate. Per conoscere gli orari dei musei e il calendario mensile delle visite guidate riservate ai possessori visita il sito della Spoleto Card www.spoletocard.it
Comune di Spoleto
Spoleto Card La SPOLETO CARD è un biglietto integrato che consente di visitare tutti i siti a pagamento di Spoleto ad un prezzo estremamente vantaggioso. RED CARD € 9.50 tariffa intera GREEN CARD € 8.00 tariffa ridotta: da 15 a 25 anni, oltre 65 anni e gruppi oltre 15 persone Con la SPOLETO CARD è possibile: – visitare i siti a pagamento della città (vedi elenco sotto) – partecipare gratuitamente a visite guidate tematiche riservate ai possessori della Spoleto Card e usufruire di particolari vantaggi. La SPOLETO CARD ha validità 7 giorni e si acquista presso: – Museo del Ducato e Rocca Albornoziana – Museo Archeologico e Teatro Romano – Museo Diocesano e Basilica di Sant’Eufemia – Casa Romana – Palazzo Collicola Arti Visive – Museo del Tessuto e del Costume o nelle strutture ricettive convenzionate. Per conoscere gli orari dei musei e il calendario mensile delle visite guidate riservate ai possessori visita il sito della Spoleto Card www.spoletocard.it