I consigli di Gabriella

Gabriella
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Mete turistiche

I luoghi più significativi dell'Umbria
Assisi, a parere mio, è una delle località più magiche dell'Umbria, è il luogo di nascita di San Francesco e Santa Chiara e il centro universale del messaggio francescano di pace e fratellanza. La città di San Francesco ha una storia millenaria con importanti testimonianze romane, medievali e rinascimentali. Il cantiere di Giotto ha segnato l'arte di tutto il centro Italia. Assisi è adagiata sulle pendici del Monte Subasio e domina la pianura solcata dai fiumi Topino e Chiascio, affluenti del Tevere. Costruita con la tipica "pietra rosata" del Subasio, Assisi vive e fa vivere a tutti i visitatori l'atmosfera di profonda spiritualità dei luoghi che la storia e la fede dei suoi Santi rendono unici nel mondo. Assisi, con il suo centro storico, la basilica di San Francesco e gli altri siti francescani, unitamente alla quasi totalità del territorio comunale, sono stati dichiarati nel 2000 Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall'Unesco. Tra i numerosi monumenti che rendono Assisi una delle mete turistiche artisticamente più ricche, spiccano la basilica di San Francesco, un'imponente chiesa su due livelli con la tomba del Santo, la cripta ospita il suo sarcofago in pietra e i capolavori di alcuni tra i maggiori artisti di tutti i tempi quali Cimabue, Giotto, Pietro Lorenzetti e Simone Martini, la basilica di Santa Chiara e la romanica cattedrale di San Rufino. Sulla piazza del Comune si trovano il palazzo dei Priori, il duecentesco palazzo del Capitano del Popolo con la torre Civica e il cosiddetto tempio di Minerva, l'edificio romano più conservato dell'intera regione, realizzato tra il 40 e 30 a.C. Appena fuori le mura, a dominare la città c'è la superba rocca Maggiore, ricostruita nel 1367 dal Cardinale Albornoz su una precedente struttura (1174) di un antico castello feudale. Nelle immediate vicinanze sono visitabili i luoghi legati alla vita di San Francesco come l'eremo delle Carceri, immerso in un fitto bosco sulle pendici del Subasio, il convento di San Damiano, l'imponente basilica di Santa Maria degli Angeli, costruita tra il 1569 e il 1679 per proteggere la Porziuncola, la piccola chiesa che accolse la prima comunità dei francescani e la cappella del Transito, dove san Francesco morì il 4 ottobre 1226. Dal punto di vista naturalistico merita una visita l'area del Parco Regionale del Monte Subasio, istituito per proteggere un ambiente di grande valore ambientale e permeato da un'atmosfera mistica.
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Assisi
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Assisi, a parere mio, è una delle località più magiche dell'Umbria, è il luogo di nascita di San Francesco e Santa Chiara e il centro universale del messaggio francescano di pace e fratellanza. La città di San Francesco ha una storia millenaria con importanti testimonianze romane, medievali e rinascimentali. Il cantiere di Giotto ha segnato l'arte di tutto il centro Italia. Assisi è adagiata sulle pendici del Monte Subasio e domina la pianura solcata dai fiumi Topino e Chiascio, affluenti del Tevere. Costruita con la tipica "pietra rosata" del Subasio, Assisi vive e fa vivere a tutti i visitatori l'atmosfera di profonda spiritualità dei luoghi che la storia e la fede dei suoi Santi rendono unici nel mondo. Assisi, con il suo centro storico, la basilica di San Francesco e gli altri siti francescani, unitamente alla quasi totalità del territorio comunale, sono stati dichiarati nel 2000 Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall'Unesco. Tra i numerosi monumenti che rendono Assisi una delle mete turistiche artisticamente più ricche, spiccano la basilica di San Francesco, un'imponente chiesa su due livelli con la tomba del Santo, la cripta ospita il suo sarcofago in pietra e i capolavori di alcuni tra i maggiori artisti di tutti i tempi quali Cimabue, Giotto, Pietro Lorenzetti e Simone Martini, la basilica di Santa Chiara e la romanica cattedrale di San Rufino. Sulla piazza del Comune si trovano il palazzo dei Priori, il duecentesco palazzo del Capitano del Popolo con la torre Civica e il cosiddetto tempio di Minerva, l'edificio romano più conservato dell'intera regione, realizzato tra il 40 e 30 a.C. Appena fuori le mura, a dominare la città c'è la superba rocca Maggiore, ricostruita nel 1367 dal Cardinale Albornoz su una precedente struttura (1174) di un antico castello feudale. Nelle immediate vicinanze sono visitabili i luoghi legati alla vita di San Francesco come l'eremo delle Carceri, immerso in un fitto bosco sulle pendici del Subasio, il convento di San Damiano, l'imponente basilica di Santa Maria degli Angeli, costruita tra il 1569 e il 1679 per proteggere la Porziuncola, la piccola chiesa che accolse la prima comunità dei francescani e la cappella del Transito, dove san Francesco morì il 4 ottobre 1226. Dal punto di vista naturalistico merita una visita l'area del Parco Regionale del Monte Subasio, istituito per proteggere un ambiente di grande valore ambientale e permeato da un'atmosfera mistica.
Il consiglio che si può dare è di non avere fretta nel visitarla, di camminare dappertutto molto lentamente e senza meta e di osservare tutto quello che si incontra. Perugia è composta da mura etrusche e un delizioso centro storico medievale. E' la città di golosi che affollano la città ad ottobre per la manifestazione di Eurochocolate, e di artisti, infatti a luglio per 10 giorni dai piccoli club, ai teatri, alle strade e alle piazze, tutto il centro storico vive nei giorni di Umbria Jazz un’atmosfera magica ed elettrizzante in cui la musica si fonde con la storia e le architetture della città, capoluogo della stupenda regione Umbria. Perugia è anche luogo di cultura per eccellenza, in quanto sede di ben due università: l'Università degli Studi, e l'Università per stranieri, la maggiore d'Italia. C'è poi la Perugia antica, la più conosciuta, quella circondata da due cinte murarie: quella esterna, di età medievale, rimasta intatta per alcuni chilometri. Lungo il suo percorso si incontrano diverse porte, come il Cassero di Porta Sant’Angelo. Più all'interno, si trova, invece, la cinta etrusca (al tempo degli etruschi si entrava in città da ben sette porte) caratterizzata dai grandi massi con i quali è stata costruita. Tuttavia non sono molti i monumenti risalenti alla città più antica, in quanto il restante nucleo urbano è in gran parte in stile medievale. Il centro storico, infatti, è un vero e proprio borgo trecentesco, uno dei più belli d’Italia. Entrando da porta San Pietro, s'incontra la basilica gotica di San Domenico, al cui interno si conservano statue ed opere pregevoli di artisti locali, nel complesso architettonico di San Domenico, i chiostri e il convento accolgono il Museo archeologico nazionale dell’Umbria. Da non perdere anche piazza Matteotti con il palazzo quattrocentesco dell’Università Vecchia e il palazzo del Capitano del Popolo. Poi, una delle più importanti piazze d’Italia: piazza IV Novembre, centro monumentale e sociale della città. Questo complesso comprende il gotico palazzo dei Priori, simbolo del potere civile, la cattedrale, simbolo del potere religioso e, al centro, la fontana Maggiore del tredicesimo secolo, alimentata dalle acque dell'acquedotto proveniente da Monte Pacciano. Palazzo dei Priori è tra l'altro sede della Galleria nazionale dell’Umbria, al cui interno sono conservate pregevoli opere di artisti legati al territorio umbro, tra i capolavori, ricordiamo: il Polittico di Sant’Antonio di Piero della Francesca ed il Polittico di San Domenico del Beato Angelico. Per raggiungere il centro storico, vi consiglio il minimetrò, delle navette che partono da Pian di Massiano, dove c'è un grande parcheggio gratuito, e vi lascia in pieno centro.
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Perugia
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Il consiglio che si può dare è di non avere fretta nel visitarla, di camminare dappertutto molto lentamente e senza meta e di osservare tutto quello che si incontra. Perugia è composta da mura etrusche e un delizioso centro storico medievale. E' la città di golosi che affollano la città ad ottobre per la manifestazione di Eurochocolate, e di artisti, infatti a luglio per 10 giorni dai piccoli club, ai teatri, alle strade e alle piazze, tutto il centro storico vive nei giorni di Umbria Jazz un’atmosfera magica ed elettrizzante in cui la musica si fonde con la storia e le architetture della città, capoluogo della stupenda regione Umbria. Perugia è anche luogo di cultura per eccellenza, in quanto sede di ben due università: l'Università degli Studi, e l'Università per stranieri, la maggiore d'Italia. C'è poi la Perugia antica, la più conosciuta, quella circondata da due cinte murarie: quella esterna, di età medievale, rimasta intatta per alcuni chilometri. Lungo il suo percorso si incontrano diverse porte, come il Cassero di Porta Sant’Angelo. Più all'interno, si trova, invece, la cinta etrusca (al tempo degli etruschi si entrava in città da ben sette porte) caratterizzata dai grandi massi con i quali è stata costruita. Tuttavia non sono molti i monumenti risalenti alla città più antica, in quanto il restante nucleo urbano è in gran parte in stile medievale. Il centro storico, infatti, è un vero e proprio borgo trecentesco, uno dei più belli d’Italia. Entrando da porta San Pietro, s'incontra la basilica gotica di San Domenico, al cui interno si conservano statue ed opere pregevoli di artisti locali, nel complesso architettonico di San Domenico, i chiostri e il convento accolgono il Museo archeologico nazionale dell’Umbria. Da non perdere anche piazza Matteotti con il palazzo quattrocentesco dell’Università Vecchia e il palazzo del Capitano del Popolo. Poi, una delle più importanti piazze d’Italia: piazza IV Novembre, centro monumentale e sociale della città. Questo complesso comprende il gotico palazzo dei Priori, simbolo del potere civile, la cattedrale, simbolo del potere religioso e, al centro, la fontana Maggiore del tredicesimo secolo, alimentata dalle acque dell'acquedotto proveniente da Monte Pacciano. Palazzo dei Priori è tra l'altro sede della Galleria nazionale dell’Umbria, al cui interno sono conservate pregevoli opere di artisti legati al territorio umbro, tra i capolavori, ricordiamo: il Polittico di Sant’Antonio di Piero della Francesca ed il Polittico di San Domenico del Beato Angelico. Per raggiungere il centro storico, vi consiglio il minimetrò, delle navette che partono da Pian di Massiano, dove c'è un grande parcheggio gratuito, e vi lascia in pieno centro.
Il paese prende il nome dall'omonima basilica cinquecentesca, che domina l'intera pianura ai piedi di Assisi. La cappella venne restaurata da San Francesco nel XII secolo, che vi morì nel 1226: da allora è identificata con il nome di Cappella della Porziuncola. Alla chiesetta si aggiunsero poi un convento e alcuni piccoli oratori. Nel 1216, san Francesco ricevette una visione nella quale Gesù gli comunicava che chiunque avesse visitato la chiesetta, debitamente confessato e comunicato, avrebbe ricevuto il perdono dei peccati. Papa Onorio III approvò tale indulgenza, e fissò nella data del 1 e 2 agosto di ogni anno la festa del Perdono, che continua a richiamare anche ai giorni nostri un gran numero di turisti religiosi. Alla sommità della facciata vi è collocata un'imponente statua della Vergine in bronzo dorato. La Basilica di imponenti dimensioni (è la settima in ordine di grandezza fra le chiese cristiane) in fondo poco si addice ai dettami di semplicità francescani, fu però necessaria per poter accogliere le masse dei pellegrini in visita alla Porziuncola, la Cappella di S. Maria degli Angeli, che S. Francesco ricevette in dono dai Benedettini del Subasio e che divenne il nucleo del primo convento. Il campanile fu aggiunto solo nel 1684, il suo gemello rimase incompiuto. Durante il terremoto del 1832 crollò la volta della navata centrale, in parte anche quella della navata laterale. La facciata, prima rinnovata in stile neoclassico, nel 1928 fu rifatta in stile neobarocco. La Fontana dei Pellegrini, con 26 prese d‘acqua, sul lato sinistro esterno, fu donata dai Medici di Firenze nel 1610. Al centro della crociera, sotto la cupola, si trova la Cappella della Porziuncola, decorata all‘esterno da affreschi del XIV-XV secolo (Andrea d‘Assisi, detto l‘Ingegno). Sul tetto, un tabernacolo gotico, rinnovato dopo il terremoto del 1832. All‘esterno, si visita il Roseto senza spine e la Cappella del Roseto, composta da tre ambienti: il primo, fatto aggiungere da S. Bernardino da Siena, e il secondo, fatto erigere da S. Bonaventura. Negli ambienti del convento si trova anche il Museo della Basilica; tra le opere più importanti, il „Crocifisso“ su tavola dipinto da Giunta Pisano.
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Santa Maria degli Angeli
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Il paese prende il nome dall'omonima basilica cinquecentesca, che domina l'intera pianura ai piedi di Assisi. La cappella venne restaurata da San Francesco nel XII secolo, che vi morì nel 1226: da allora è identificata con il nome di Cappella della Porziuncola. Alla chiesetta si aggiunsero poi un convento e alcuni piccoli oratori. Nel 1216, san Francesco ricevette una visione nella quale Gesù gli comunicava che chiunque avesse visitato la chiesetta, debitamente confessato e comunicato, avrebbe ricevuto il perdono dei peccati. Papa Onorio III approvò tale indulgenza, e fissò nella data del 1 e 2 agosto di ogni anno la festa del Perdono, che continua a richiamare anche ai giorni nostri un gran numero di turisti religiosi. Alla sommità della facciata vi è collocata un'imponente statua della Vergine in bronzo dorato. La Basilica di imponenti dimensioni (è la settima in ordine di grandezza fra le chiese cristiane) in fondo poco si addice ai dettami di semplicità francescani, fu però necessaria per poter accogliere le masse dei pellegrini in visita alla Porziuncola, la Cappella di S. Maria degli Angeli, che S. Francesco ricevette in dono dai Benedettini del Subasio e che divenne il nucleo del primo convento. Il campanile fu aggiunto solo nel 1684, il suo gemello rimase incompiuto. Durante il terremoto del 1832 crollò la volta della navata centrale, in parte anche quella della navata laterale. La facciata, prima rinnovata in stile neoclassico, nel 1928 fu rifatta in stile neobarocco. La Fontana dei Pellegrini, con 26 prese d‘acqua, sul lato sinistro esterno, fu donata dai Medici di Firenze nel 1610. Al centro della crociera, sotto la cupola, si trova la Cappella della Porziuncola, decorata all‘esterno da affreschi del XIV-XV secolo (Andrea d‘Assisi, detto l‘Ingegno). Sul tetto, un tabernacolo gotico, rinnovato dopo il terremoto del 1832. All‘esterno, si visita il Roseto senza spine e la Cappella del Roseto, composta da tre ambienti: il primo, fatto aggiungere da S. Bernardino da Siena, e il secondo, fatto erigere da S. Bonaventura. Negli ambienti del convento si trova anche il Museo della Basilica; tra le opere più importanti, il „Crocifisso“ su tavola dipinto da Giunta Pisano.
Spello è conosciuta soprattutto per le magnifiche Infiorate, composizioni floreali create ogni anno in occasione del Corpus Domini, tra maggio e giugno. Il borgo medioevale si trasformano in un meraviglioso tappeto di fiori che supera 1,5 km. Le vie del centro vengono decorate da quadri di arte sacra composti con petali di fiori, un evento unico per il turismo religioso che ha trasformato Spello nella “capitale dei fiori”. Ma Spello è un borgo incantevole da visitare tutto l'anno, tra vicoli e scorci unici, immergiti nella sua atmosfera pronto a viverne le bellezze. Porta Venere presenta due belle torri a base dodecagonale, le caratteristiche Torri di Properzio. Tra le cose da vedere a Spello non può mancare la Chiesa di Santa Maria Maggiore, con la famosa Cappella Baglioni con il pavimento maiolicato di Deruta e gli affreschi del Pinturicchio che sono considerati la sua migliore produzione ed il suo autoritratto. Vale una visita sicuramente la Casa romana, risalente al I secolo d. C.: già restaurata nel II secolo, fu riportata alla luce nel 1885 grazie agli scavi eseguiti sotto il Municipio. L’iscrizione presente sulle mura dell’edificio fa ritenere che lo stesso fosse di proprietà di Vespasia Polla (madre di Vespasiano): sono ancora ben visibili l'atrio con la pavimentazione originaria a mosaico a tessere bianche e nere, l’impluvium, decorato con un mosaico ad onda, le quattro stanze laterali all'atrio e il grande ambiente in cui si svolgevano le riunioni familiari, con il triclinio sul lato destro e il peristilio a sinistra. C'è poi la chiesa di S. Andrea, edificata nel 1258 e sede di una comunità di Frati minori fondata da Andrea Caccioli, seguace di San Francesco e la chiesa di S. Lorenzo che presenta una facciata veramente suggestiva, con loggia del XII secolo, rosoni del XVI ed elementi decorativi del VIII. Vi consiglio di vivere “la notte dei Fiori” di Spello, la nottata precedente alla domenica del Corpus Domini, quando potrete ammirare e partecipare al lavoro frenetico e spettacolare degli infioratori, oltre ad assistere ai numerosi spettacoli di musica e visitare le mostre mercato. Notevole è anche Villa Costanzi, meglio conosciuta come Villa Fidelia: creata sulle rovine di un santuario romano, presenta una struttura a terrazzamenti e fu voluta dalla famiglia Urbani nel Cinquecento. Oltre ad ospitare ogni anno eventi culturali e concerti di qualità racchiude al suo interno uno splendido parco con alberi secolari e un palazzo settecentesco.
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Spello
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Spello è conosciuta soprattutto per le magnifiche Infiorate, composizioni floreali create ogni anno in occasione del Corpus Domini, tra maggio e giugno. Il borgo medioevale si trasformano in un meraviglioso tappeto di fiori che supera 1,5 km. Le vie del centro vengono decorate da quadri di arte sacra composti con petali di fiori, un evento unico per il turismo religioso che ha trasformato Spello nella “capitale dei fiori”. Ma Spello è un borgo incantevole da visitare tutto l'anno, tra vicoli e scorci unici, immergiti nella sua atmosfera pronto a viverne le bellezze. Porta Venere presenta due belle torri a base dodecagonale, le caratteristiche Torri di Properzio. Tra le cose da vedere a Spello non può mancare la Chiesa di Santa Maria Maggiore, con la famosa Cappella Baglioni con il pavimento maiolicato di Deruta e gli affreschi del Pinturicchio che sono considerati la sua migliore produzione ed il suo autoritratto. Vale una visita sicuramente la Casa romana, risalente al I secolo d. C.: già restaurata nel II secolo, fu riportata alla luce nel 1885 grazie agli scavi eseguiti sotto il Municipio. L’iscrizione presente sulle mura dell’edificio fa ritenere che lo stesso fosse di proprietà di Vespasia Polla (madre di Vespasiano): sono ancora ben visibili l'atrio con la pavimentazione originaria a mosaico a tessere bianche e nere, l’impluvium, decorato con un mosaico ad onda, le quattro stanze laterali all'atrio e il grande ambiente in cui si svolgevano le riunioni familiari, con il triclinio sul lato destro e il peristilio a sinistra. C'è poi la chiesa di S. Andrea, edificata nel 1258 e sede di una comunità di Frati minori fondata da Andrea Caccioli, seguace di San Francesco e la chiesa di S. Lorenzo che presenta una facciata veramente suggestiva, con loggia del XII secolo, rosoni del XVI ed elementi decorativi del VIII. Vi consiglio di vivere “la notte dei Fiori” di Spello, la nottata precedente alla domenica del Corpus Domini, quando potrete ammirare e partecipare al lavoro frenetico e spettacolare degli infioratori, oltre ad assistere ai numerosi spettacoli di musica e visitare le mostre mercato. Notevole è anche Villa Costanzi, meglio conosciuta come Villa Fidelia: creata sulle rovine di un santuario romano, presenta una struttura a terrazzamenti e fu voluta dalla famiglia Urbani nel Cinquecento. Oltre ad ospitare ogni anno eventi culturali e concerti di qualità racchiude al suo interno uno splendido parco con alberi secolari e un palazzo settecentesco.
Gubbio, definita come “città grigia“, ha questo soprannome per il colore compatto e uniforme dei blocchi di calcare con cui è costruito questo splendido borgo. La cittadina è formata da cinque vie parallele situate a diversi livelli e collegate tra loro da gradoni, vicoli e scale. Piazza Grande è il luogo più amato dagli eugubini e dai turisti: qui si vive la vita quotidiana e si svolgono le più importanti manifestazioni civile e religiose della cittadina umbra. Il Palazzo dei Consoli è il segno tangibile della potenza della Gubbio del 1300 e del nuovo progetto politico-istituzionale che la città perseguiva. Costruito proprio nel centro della città in modo da essere vicino a tutti i quartieri senza scontentare nessuno, il Palazzo dei Consoli domina Gubbio dall’alto dei sui 60 metri. Palazzo dei Consoli a Gubbio La facciata gotica, vero simbolo di Gubbio, si apre verso la piazza con le sue 6 finestre, la loggia panoramica e il “campanone” che da secoli detta i tempi del borgo. L’interno è molto suggestivo, con la grande Sala dell’Arengo con volta a botte, la cappella palatina, gli affreschi e gli arredi del piano nobile in cui si riunivano i Consoli. Il Palazzo dei Consoli ha un primato storico: è stato il primo palazzo italiano ad avere l’acqua corrente, tubature e servizi igienici, come si può ancora vedere nel corridoio segreto. Oggi il palazzo ospita i Museo Civico di Gubbio con una pinacoteca, una bella collezione di ceramiche. Il pezzo forte del museo sono le Tavole iguvine, 7 lastre di bronzo su cui è iscritto il più importante testo in lingua umbra con una eccezionale descrizione di riti religiosi antichi. Il Palazzo Ducale detto anche Corte Nuova, fu fatto costruire da Federico da Montefeltro inglobando antichi edifici medievali trasformati in forme rinascimentali. Il Palazzo Ducale è composto da due corpi che guardano verso la valle e la montagna unite da un elegante e armonioso cortile centrale. Il Palazzo del Bargello rivaleggia con il Palazzo dei Consoli e con quello Ducale per il titolo di costruzione più bella di Gubbio. Questo palazzo gotico del 1300 si sviluppa su tre piani ed è perfettamente conservato, soprattutto la bella facciata in conci (blocchi di pietra squadrata). Il Palazzo del Bargello e la Fontana dei matti Il portone più grande dava accesso ai magazzini e alle cantine, quello più piccolo alle abitazioni dei piani superiori. Oggi il Palazzo del Bargello, che prende il nome dal capo della polizia di cui era la residenza, ospita il Museo della Balestra. Di fronte al palazzo c’è la Fontana dei matti da cui discende l’appellativo di Gubbio come “città dei matti”. Secondo un’antica tradizione lo straniero che compie tre giri di corsa intorno alla fontana e accetta di essere bagnato con l’acqua diventa cittadino di Gubbio con il titolo di “Matto onorario di Gubbio“, inteso come persona ironica e scherzosa. A Gubbio ci sono due chiese legate ad episodi della vita di San Francesco e che portano il nome del Santo. La prima è la Chiesa di San Francesco in cui il santo di Assisi si rifugiò dopo essere scappato dalla casa paterna. La seconda è la Chiesa di San Francesco dei Muratori (o della Pace) a cui è legato il famoso episodio del lupo: secondo il racconto, arrivato a Gubbio San Francesco trovò la città deserta perché gli abitanti avevano paura di un feroce lupo. San Francesco andò nei boschi per incontrarlo e gli si rivolse con queste parole: “Fratello Lupo , in nome di Dio ti ordino di non farmi male a me e a tutti gl’uomini”. Il patto tra San Francesco e il lupo prevedeva che il lupo non aggredisse più gli uomini che lo avrebbero sfamato e curato. La pietra (usata come mensa per l’altare), su cui fu siglato il patto, la grotta in cui visse e la pietra della tomba in cui il lupo fu poi seppellito sono visibili nella chiesa di San Francesco dei Muratori. Nella chiesa sono conservati i Ceri “mezzani” e le statuette di S. Ubaldo, S. Giorgio e S. Antonio collocate in cima ai Ceri nella festa cittadina del 15 maggio. Più che la Basilica di Sant’Ubaldo, molto rimaneggiata nei secoli e ormai spoglia, consigliamo la visita soprattutto per la funivia che dal centro di Gubbio porta sul Monte Ingino dove si trova la Basilica. funivia-gubbio-sant-ubaldoIn una piccola “gabbia” in cui entrano al massimo 2 persone, si sale per circa 500 metri sospesi nel vuoto con vista panoramica eccezionale sui tetti di Gubbio e sulla campagna circostante (6 euro a persona andata e ritorno). Arrivati al Duomo, si visitano il bel chiostro e la chiesa a 5 navate, più volte rimaneggiate. Sull’altare c’è un urna neogotica che conserva il corpo incorrotto del patrono di Gubbio S. Ubaldo (morto nel 1160). Tra i dipinti presenti in chiesa meritano attenzione il Battesimo di Cristo di Felice Damiani, la Trasfigurazione e Santi, copia parziale da Raffaello di Giovanni M. Baldassini (1585), la Madonna col Bambino tra i Santi Ubaldo e Giovanni Battista di Salvi Savini (1610); la Sant’Orsola dell’Allegrini. Belle le vetrate anche se recenti (1922), con Storie della vita di Sant’Ubaldo. In questa chiesa sono conservati gli enormi ceri protagonisti della famosa festa religiosa. Anche Gubbio è uno dei luoghi d’Italia dove il Natale è più sentito. Prima di tutto, Gubbio ha il record dell’albero di Natale più grande del mondo. Interamente costruito lungo il Monte Ingino con circa 500 luci colorate, l’albero ha una base di circa 450 metri di base e quasi 700 di altezza. Si accende al tramonto ogni giorno dal 7 dicembre al 10 gennaio di ogni anno. Sempre nello stesso periodo, il Quartiere di San Martino si trasforma in un immenso museo all’aperto: statue a grandezza naturale, scene bibliche, antichi mestieri e molto altro trasformano questo quartiere fuori dal tradizionale flusso dei turisti in un’attrazione affollatissima. Infine una curiosità: la chiesa di San Giovanni che per molti anni ha ospitato Terence Hill che qui girava le scene di Don Matteo. A Natale la chiesa viene illuminata con un bel gioco di luci colorate.
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Gubbio
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Gubbio, definita come “città grigia“, ha questo soprannome per il colore compatto e uniforme dei blocchi di calcare con cui è costruito questo splendido borgo. La cittadina è formata da cinque vie parallele situate a diversi livelli e collegate tra loro da gradoni, vicoli e scale. Piazza Grande è il luogo più amato dagli eugubini e dai turisti: qui si vive la vita quotidiana e si svolgono le più importanti manifestazioni civile e religiose della cittadina umbra. Il Palazzo dei Consoli è il segno tangibile della potenza della Gubbio del 1300 e del nuovo progetto politico-istituzionale che la città perseguiva. Costruito proprio nel centro della città in modo da essere vicino a tutti i quartieri senza scontentare nessuno, il Palazzo dei Consoli domina Gubbio dall’alto dei sui 60 metri. Palazzo dei Consoli a Gubbio La facciata gotica, vero simbolo di Gubbio, si apre verso la piazza con le sue 6 finestre, la loggia panoramica e il “campanone” che da secoli detta i tempi del borgo. L’interno è molto suggestivo, con la grande Sala dell’Arengo con volta a botte, la cappella palatina, gli affreschi e gli arredi del piano nobile in cui si riunivano i Consoli. Il Palazzo dei Consoli ha un primato storico: è stato il primo palazzo italiano ad avere l’acqua corrente, tubature e servizi igienici, come si può ancora vedere nel corridoio segreto. Oggi il palazzo ospita i Museo Civico di Gubbio con una pinacoteca, una bella collezione di ceramiche. Il pezzo forte del museo sono le Tavole iguvine, 7 lastre di bronzo su cui è iscritto il più importante testo in lingua umbra con una eccezionale descrizione di riti religiosi antichi. Il Palazzo Ducale detto anche Corte Nuova, fu fatto costruire da Federico da Montefeltro inglobando antichi edifici medievali trasformati in forme rinascimentali. Il Palazzo Ducale è composto da due corpi che guardano verso la valle e la montagna unite da un elegante e armonioso cortile centrale. Il Palazzo del Bargello rivaleggia con il Palazzo dei Consoli e con quello Ducale per il titolo di costruzione più bella di Gubbio. Questo palazzo gotico del 1300 si sviluppa su tre piani ed è perfettamente conservato, soprattutto la bella facciata in conci (blocchi di pietra squadrata). Il Palazzo del Bargello e la Fontana dei matti Il portone più grande dava accesso ai magazzini e alle cantine, quello più piccolo alle abitazioni dei piani superiori. Oggi il Palazzo del Bargello, che prende il nome dal capo della polizia di cui era la residenza, ospita il Museo della Balestra. Di fronte al palazzo c’è la Fontana dei matti da cui discende l’appellativo di Gubbio come “città dei matti”. Secondo un’antica tradizione lo straniero che compie tre giri di corsa intorno alla fontana e accetta di essere bagnato con l’acqua diventa cittadino di Gubbio con il titolo di “Matto onorario di Gubbio“, inteso come persona ironica e scherzosa. A Gubbio ci sono due chiese legate ad episodi della vita di San Francesco e che portano il nome del Santo. La prima è la Chiesa di San Francesco in cui il santo di Assisi si rifugiò dopo essere scappato dalla casa paterna. La seconda è la Chiesa di San Francesco dei Muratori (o della Pace) a cui è legato il famoso episodio del lupo: secondo il racconto, arrivato a Gubbio San Francesco trovò la città deserta perché gli abitanti avevano paura di un feroce lupo. San Francesco andò nei boschi per incontrarlo e gli si rivolse con queste parole: “Fratello Lupo , in nome di Dio ti ordino di non farmi male a me e a tutti gl’uomini”. Il patto tra San Francesco e il lupo prevedeva che il lupo non aggredisse più gli uomini che lo avrebbero sfamato e curato. La pietra (usata come mensa per l’altare), su cui fu siglato il patto, la grotta in cui visse e la pietra della tomba in cui il lupo fu poi seppellito sono visibili nella chiesa di San Francesco dei Muratori. Nella chiesa sono conservati i Ceri “mezzani” e le statuette di S. Ubaldo, S. Giorgio e S. Antonio collocate in cima ai Ceri nella festa cittadina del 15 maggio. Più che la Basilica di Sant’Ubaldo, molto rimaneggiata nei secoli e ormai spoglia, consigliamo la visita soprattutto per la funivia che dal centro di Gubbio porta sul Monte Ingino dove si trova la Basilica. funivia-gubbio-sant-ubaldoIn una piccola “gabbia” in cui entrano al massimo 2 persone, si sale per circa 500 metri sospesi nel vuoto con vista panoramica eccezionale sui tetti di Gubbio e sulla campagna circostante (6 euro a persona andata e ritorno). Arrivati al Duomo, si visitano il bel chiostro e la chiesa a 5 navate, più volte rimaneggiate. Sull’altare c’è un urna neogotica che conserva il corpo incorrotto del patrono di Gubbio S. Ubaldo (morto nel 1160). Tra i dipinti presenti in chiesa meritano attenzione il Battesimo di Cristo di Felice Damiani, la Trasfigurazione e Santi, copia parziale da Raffaello di Giovanni M. Baldassini (1585), la Madonna col Bambino tra i Santi Ubaldo e Giovanni Battista di Salvi Savini (1610); la Sant’Orsola dell’Allegrini. Belle le vetrate anche se recenti (1922), con Storie della vita di Sant’Ubaldo. In questa chiesa sono conservati gli enormi ceri protagonisti della famosa festa religiosa. Anche Gubbio è uno dei luoghi d’Italia dove il Natale è più sentito. Prima di tutto, Gubbio ha il record dell’albero di Natale più grande del mondo. Interamente costruito lungo il Monte Ingino con circa 500 luci colorate, l’albero ha una base di circa 450 metri di base e quasi 700 di altezza. Si accende al tramonto ogni giorno dal 7 dicembre al 10 gennaio di ogni anno. Sempre nello stesso periodo, il Quartiere di San Martino si trasforma in un immenso museo all’aperto: statue a grandezza naturale, scene bibliche, antichi mestieri e molto altro trasformano questo quartiere fuori dal tradizionale flusso dei turisti in un’attrazione affollatissima. Infine una curiosità: la chiesa di San Giovanni che per molti anni ha ospitato Terence Hill che qui girava le scene di Don Matteo. A Natale la chiesa viene illuminata con un bel gioco di luci colorate.
Nota come “la città più vivibile del mondo”, Todi è una cittadina medievale di una bellezza ed eleganza unica, che sorge in cima ad una collina a dominare l’incantevole valle del Tevere. La cittadina è circoscritta tra tre cerchia di mura (etrusche, romane e medievali) che racchiudono innumerevoli tesori. Tra le cose da vedere a Todi, una delle vedute più belle è sicuramente quella di Piazza del Popolo, cuore pulsante della cittadina. Sulla piazza si affacciano alcuni degli edifici più importanti del centro storico che si contrappongono, con un effetto suggestivo, al complesso religioso. Qui potrete ammirare il complesso del Palazzo Comunale, nato dall’unione del Palazzo del Popolo in cui sono ospitati il Museo lapidario, la Pinacoteca Civica e il Museo Etrusco Romano, il duecentesco Palazzo del Capitano e il Palazzo dei Priori, forse il più bello dei tre e che fu terminato nel XIV secolo. Il Duomo, eretto nel XII secolo sui resti di un tempio dedicato al dio Apollo, è caratterizzato da una lunga scalinata d’accesso e da una bella facciata romanica. Salendo le scale, dall’alto della gradinata, potrete scattare fantastiche foto dell’intera Piazza. Poco distante, a circa 20 metri dalla piazza, si trova la Chiesa di san Fortunato dedicata al santo patrono della città ed edificata nel XIII secolo, che conserva nella cripta la tomba del poeta umanista Jacopone da Todi e presenta un bellissimo affresco di Masolino da Panicale. Tra le cose da vedere a Todi non può mancare il celebre Tempio della Consolazione, eseguito nel XVI secolo su disegno di Bramante. Il particolare edificio presenta una struttura a pianta centrale sormontata da una bellissima cupola, e che ospita nell'altare al suo interno un’ antica immagine della Madonna, la quale, secondo la tradizione, era miracolosa. Per sperimentare davvero la bellezza di Todi vi suggeriamo una visita ai suoi tesori sotterranei: le Cisterne, costruite dai Romani, sono situate proprio sotto Piazza del Popolo e venivano utilizzate per raccogliere l’acqua piovana. Un altro suggerimento su cosa fare a Todi è vivere un tuffo nel Medioevo: attraversate i tre borghi medioevali di Ulpiano, Nuovo e di Porta Fratta e la zona della Valle inferiore detta dei Pontigli; all'interno degli angusti vicoli si aprono frequentemente le porte a tutto sesto delle antiche botteghe artigiane, facenti capo, in epoca medioevale, alle ventitré corporazioni di arti e mestieri che dominavano l'intera vita economica cittadina; erano spesso le stesse corporazioni, oltre agli ordini monastici, a commissionare la costruzione delle numerose piccole chiese e degli oratori di cui sono ancora visibili le tracce. Adiacente a Piazza del Popolo, Piazza Garibaldi offre una vista mozzafiato della campagna sottostante e per un'altro bel panorama vi suggeriamo di salire sul suo punto più alto, il campanile di San Fortunato, da cui è possibile intravedere persino Perugia. Se il Medioevo vi affascina particolarmente, vi consigliamo approfittare di una visita a Todi e concedervi un po' di tempo per esplorarne i dintorni, alla scoperta di quegli antichi castelli che ne costituivano il sistema difensivo del territorio. Scoprirete le architetture di difesa tipiche del tuderte, visibili in particolare in nei seguenti e suggestivi luoghi: il Castello di Frontignano, lungo la strada che da Ponte Rio sale verso San Terenziano Il Castello di Speltara, maniero abbandonato del XIII secolo e set del celebre film di Pupi Avai Magnificat Il Castello di Barattano del XIII secolo Il borgo medievale di San Terenziano, dove si trovano le spoglie di Terenziano, martire e primo vescovo di Todi
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Todi
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Nota come “la città più vivibile del mondo”, Todi è una cittadina medievale di una bellezza ed eleganza unica, che sorge in cima ad una collina a dominare l’incantevole valle del Tevere. La cittadina è circoscritta tra tre cerchia di mura (etrusche, romane e medievali) che racchiudono innumerevoli tesori. Tra le cose da vedere a Todi, una delle vedute più belle è sicuramente quella di Piazza del Popolo, cuore pulsante della cittadina. Sulla piazza si affacciano alcuni degli edifici più importanti del centro storico che si contrappongono, con un effetto suggestivo, al complesso religioso. Qui potrete ammirare il complesso del Palazzo Comunale, nato dall’unione del Palazzo del Popolo in cui sono ospitati il Museo lapidario, la Pinacoteca Civica e il Museo Etrusco Romano, il duecentesco Palazzo del Capitano e il Palazzo dei Priori, forse il più bello dei tre e che fu terminato nel XIV secolo. Il Duomo, eretto nel XII secolo sui resti di un tempio dedicato al dio Apollo, è caratterizzato da una lunga scalinata d’accesso e da una bella facciata romanica. Salendo le scale, dall’alto della gradinata, potrete scattare fantastiche foto dell’intera Piazza. Poco distante, a circa 20 metri dalla piazza, si trova la Chiesa di san Fortunato dedicata al santo patrono della città ed edificata nel XIII secolo, che conserva nella cripta la tomba del poeta umanista Jacopone da Todi e presenta un bellissimo affresco di Masolino da Panicale. Tra le cose da vedere a Todi non può mancare il celebre Tempio della Consolazione, eseguito nel XVI secolo su disegno di Bramante. Il particolare edificio presenta una struttura a pianta centrale sormontata da una bellissima cupola, e che ospita nell'altare al suo interno un’ antica immagine della Madonna, la quale, secondo la tradizione, era miracolosa. Per sperimentare davvero la bellezza di Todi vi suggeriamo una visita ai suoi tesori sotterranei: le Cisterne, costruite dai Romani, sono situate proprio sotto Piazza del Popolo e venivano utilizzate per raccogliere l’acqua piovana. Un altro suggerimento su cosa fare a Todi è vivere un tuffo nel Medioevo: attraversate i tre borghi medioevali di Ulpiano, Nuovo e di Porta Fratta e la zona della Valle inferiore detta dei Pontigli; all'interno degli angusti vicoli si aprono frequentemente le porte a tutto sesto delle antiche botteghe artigiane, facenti capo, in epoca medioevale, alle ventitré corporazioni di arti e mestieri che dominavano l'intera vita economica cittadina; erano spesso le stesse corporazioni, oltre agli ordini monastici, a commissionare la costruzione delle numerose piccole chiese e degli oratori di cui sono ancora visibili le tracce. Adiacente a Piazza del Popolo, Piazza Garibaldi offre una vista mozzafiato della campagna sottostante e per un'altro bel panorama vi suggeriamo di salire sul suo punto più alto, il campanile di San Fortunato, da cui è possibile intravedere persino Perugia. Se il Medioevo vi affascina particolarmente, vi consigliamo approfittare di una visita a Todi e concedervi un po' di tempo per esplorarne i dintorni, alla scoperta di quegli antichi castelli che ne costituivano il sistema difensivo del territorio. Scoprirete le architetture di difesa tipiche del tuderte, visibili in particolare in nei seguenti e suggestivi luoghi: il Castello di Frontignano, lungo la strada che da Ponte Rio sale verso San Terenziano Il Castello di Speltara, maniero abbandonato del XIII secolo e set del celebre film di Pupi Avai Magnificat Il Castello di Barattano del XIII secolo Il borgo medievale di San Terenziano, dove si trovano le spoglie di Terenziano, martire e primo vescovo di Todi
Denominata la piccola Venezia Umbra, un luogo perso nel tempo. Un molino, una gualchiera, alcune case nel borgo erano di proprietà dei Trinci che, sfruttando la preziosa presenza dell’acqua, avevano dato vita a quelle attività che per secoli hanno poi garantito la vita di tutta la comunità. A Rasiglia, ogni percorso è scandito dall’acqua, è diventata una star dei siti di viaggio, per i ruscelli che passano vicino alle case, il verde e la tipica struttura del borgo medievale. Piccolina, non ci vuole molto tempo per visitarla ma ne vale sicuramente la pena.
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Rasiglia
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Denominata la piccola Venezia Umbra, un luogo perso nel tempo. Un molino, una gualchiera, alcune case nel borgo erano di proprietà dei Trinci che, sfruttando la preziosa presenza dell’acqua, avevano dato vita a quelle attività che per secoli hanno poi garantito la vita di tutta la comunità. A Rasiglia, ogni percorso è scandito dall’acqua, è diventata una star dei siti di viaggio, per i ruscelli che passano vicino alle case, il verde e la tipica struttura del borgo medievale. Piccolina, non ci vuole molto tempo per visitarla ma ne vale sicuramente la pena.
Un borgo geometrico, una meravigliosa corte rinascimentale e una maestosa rocca che si affacciano sulle acque del Lago Trasimeno. Castiglione si presenta come un borgo dal grandissimo fascino, silenzioso e tranquillo, che riesce a far sorridere anche il cuore più duro. Giunti in questo bellissimo borgo, ogni fibra del proprio corpo viene travolta dalla bellezza incantevole degli antichi edifici, che rispettano le linee geometriche di un vecchio e perfetto assetto urbano, in quella che un’atmosfera magica, leggendaria. Impossibile non innamorarsi di questa splendida realtà. Sorge su di un punto strategico lungo le sponde del lago, che tutte le città vicine volevano ricomprendere nel loro territorio: ecco perché Castiglione è stato più volte distrutto e ricostruito, a seguito delle contese tra le principali città umbre e toscane. Impossibile non ricordare gli eventi del 1198, quando durante i terribili scontri tra la forte Perugia e la fiorente Arezzo, il castello del borgo fu completamente distrutto. Nel 1247 Castiglione indossa nuovi abiti, seguendo una moda urbanistica, che presentava elementi più geometrici, tutti rivolti verso un perfetto ordine. Le mura tutt’attorno, le quali seguono la forma del promontorio sul quale sorge il paese, e al centro un preciso rettangolo disegnato dalle strade principali. La parte orientale della cittadina, proprio quella che affaccia sul bellissimo lago, ospita una rocca munita di alte torri. Da qui, il controllo dell’intero territorio e nello specifico delle acque del lago era perfetto e agevole. Nel XV secolo passa nelle proprietà della Camera apostolica e nel 1550 papa Giulio III crea il marchesato di Castiglione del Lago. Camminando per le suggestive stradine del paese, il primo importate edificio che si incontra (via Vittorio Emanuele) è la bellissima chiesa ottocentesca di Santa Maria Maddalena. Costruita sul luogo di un tempio preesistente intorno alla metà dell’800, conserva al suo interno le decorazioni pittoriche di Mariano Piervittori. Qualche passo più avanti ecco che si presenta il duecentesco e meraviglioso Palazzo del Capitano del Popolo, che fu innalzato con la ricostruzione del borgo nel 1247, per essere pesantemente restaurato nel corso del ‘900. Poco è rimasto della sua originaria architettura medievale. Oltre che un giretto nelle tante località poco distanti dal centro di Castiglione, come ad esempio il bosco del Ferretto, il centro agricolo di Pozzuolo e il borgo di Panicarola, è d’obbligo solcare le acque del lago alla volta delle isole. L’isola Maggiore ospita un villaggio di pescatori di cui si ha notizia sin dal medioevo e una serie di edifici religiosi davvero caratteristici. Tra questi è possibile menzionare la Chiesa parrocchiale del XII secolo, la chiesa romanica di San Salvatore, la chiesa gotica di San Michele Arcangelo, dove all’interno si possono ammirare splendidi affreschi. E poi, Villa Isabella e il neogotico Castello Guglielmi donano all’isola un grande fascino. Dall’isola Maggiore ci si può spostare verso la più piccina Isola Minore o verso l’affascinante Isola Polvese, oggi parco naturalistico-scientifico, che tutela fauna, flora, colture tradizionali e testimonianze di antichi insediamenti, tra cui l’abbazia romanica, il castello medievale e una meravigliosa villa novecentesca. Ma, c’è una cosa che solo su questo lago si può ammirare: il tramonto. Quando il sole abbandona la scena alla luna lo spettacolo è incredibile: il borgo, le isole e l’acqua che regala sfumature cromatiche tendenti al rosso creano un quadro straordinario. Un’emozione che vi travolgerà e che sempre più spesso si vorrà provare recandosi a Castiglione del Lago, un tempo quarta isola del lago, prima che le acque si ritirassero.
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Castiglione Del Lago
9 Viale Trappes
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Un borgo geometrico, una meravigliosa corte rinascimentale e una maestosa rocca che si affacciano sulle acque del Lago Trasimeno. Castiglione si presenta come un borgo dal grandissimo fascino, silenzioso e tranquillo, che riesce a far sorridere anche il cuore più duro. Giunti in questo bellissimo borgo, ogni fibra del proprio corpo viene travolta dalla bellezza incantevole degli antichi edifici, che rispettano le linee geometriche di un vecchio e perfetto assetto urbano, in quella che un’atmosfera magica, leggendaria. Impossibile non innamorarsi di questa splendida realtà. Sorge su di un punto strategico lungo le sponde del lago, che tutte le città vicine volevano ricomprendere nel loro territorio: ecco perché Castiglione è stato più volte distrutto e ricostruito, a seguito delle contese tra le principali città umbre e toscane. Impossibile non ricordare gli eventi del 1198, quando durante i terribili scontri tra la forte Perugia e la fiorente Arezzo, il castello del borgo fu completamente distrutto. Nel 1247 Castiglione indossa nuovi abiti, seguendo una moda urbanistica, che presentava elementi più geometrici, tutti rivolti verso un perfetto ordine. Le mura tutt’attorno, le quali seguono la forma del promontorio sul quale sorge il paese, e al centro un preciso rettangolo disegnato dalle strade principali. La parte orientale della cittadina, proprio quella che affaccia sul bellissimo lago, ospita una rocca munita di alte torri. Da qui, il controllo dell’intero territorio e nello specifico delle acque del lago era perfetto e agevole. Nel XV secolo passa nelle proprietà della Camera apostolica e nel 1550 papa Giulio III crea il marchesato di Castiglione del Lago. Camminando per le suggestive stradine del paese, il primo importate edificio che si incontra (via Vittorio Emanuele) è la bellissima chiesa ottocentesca di Santa Maria Maddalena. Costruita sul luogo di un tempio preesistente intorno alla metà dell’800, conserva al suo interno le decorazioni pittoriche di Mariano Piervittori. Qualche passo più avanti ecco che si presenta il duecentesco e meraviglioso Palazzo del Capitano del Popolo, che fu innalzato con la ricostruzione del borgo nel 1247, per essere pesantemente restaurato nel corso del ‘900. Poco è rimasto della sua originaria architettura medievale. Oltre che un giretto nelle tante località poco distanti dal centro di Castiglione, come ad esempio il bosco del Ferretto, il centro agricolo di Pozzuolo e il borgo di Panicarola, è d’obbligo solcare le acque del lago alla volta delle isole. L’isola Maggiore ospita un villaggio di pescatori di cui si ha notizia sin dal medioevo e una serie di edifici religiosi davvero caratteristici. Tra questi è possibile menzionare la Chiesa parrocchiale del XII secolo, la chiesa romanica di San Salvatore, la chiesa gotica di San Michele Arcangelo, dove all’interno si possono ammirare splendidi affreschi. E poi, Villa Isabella e il neogotico Castello Guglielmi donano all’isola un grande fascino. Dall’isola Maggiore ci si può spostare verso la più piccina Isola Minore o verso l’affascinante Isola Polvese, oggi parco naturalistico-scientifico, che tutela fauna, flora, colture tradizionali e testimonianze di antichi insediamenti, tra cui l’abbazia romanica, il castello medievale e una meravigliosa villa novecentesca. Ma, c’è una cosa che solo su questo lago si può ammirare: il tramonto. Quando il sole abbandona la scena alla luna lo spettacolo è incredibile: il borgo, le isole e l’acqua che regala sfumature cromatiche tendenti al rosso creano un quadro straordinario. Un’emozione che vi travolgerà e che sempre più spesso si vorrà provare recandosi a Castiglione del Lago, un tempo quarta isola del lago, prima che le acque si ritirassero.

Dove mangiare

I nostri consigli sul dove mangiare bene e assaporare i veri sapori umbri e a prezzi contenuti.
Torta al testo (piatto tipico contadino Umbro) fatta con ricetta tradizionale. Prezzi contenuti, ottimo cibo.
Il Testone - Ponte San Giovanni
7 Via del Sottopasso
Torta al testo (piatto tipico contadino Umbro) fatta con ricetta tradizionale. Prezzi contenuti, ottimo cibo.
Molto vicino alla struttura. Aperto tutti i giorni a pranzo e cena. Ristorante a conduzione familiare, lo consigliamo vivamente, cucina ottima. Vi consiglio di prenotare.
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Taverna dell'orso
7 Str. s.Egidio-Civitella d'Arno
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Molto vicino alla struttura. Aperto tutti i giorni a pranzo e cena. Ristorante a conduzione familiare, lo consigliamo vivamente, cucina ottima. Vi consiglio di prenotare.
Ristorante situato a Santa Maria degli Angeli, se vi trovate da quelle parti vale la pena provare.
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Hotel Da Elide
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Ristorante situato a Santa Maria degli Angeli, se vi trovate da quelle parti vale la pena provare.
Si trova nel centro di Perugia, se vi trovate a visitarla qui mangerete bene di sicuro.
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La Pasteria di Perugia
5 Via Baldo
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Si trova nel centro di Perugia, se vi trovate a visitarla qui mangerete bene di sicuro.

Locali nelle vicinanze

Non è raggiungibile a piedi, dovrete usare la macchina, ma vale assolutamente la pena mangiare qui, dista soltanto 3 km. Posto tranquillo, vi consiglio di prenotare,
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Taverna dell'orso
7 Str. s.Egidio-Civitella d'Arno
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Non è raggiungibile a piedi, dovrete usare la macchina, ma vale assolutamente la pena mangiare qui, dista soltanto 3 km. Posto tranquillo, vi consiglio di prenotare,
Questo è il supermercato più vicino alla struttura.
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Centro Commerciale Collestrada
181 Via della Valtiera
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Questo è il supermercato più vicino alla struttura.