Irpinia

Le Conche
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Parchi archeologici

Uno dei centri sanniti più importanti dell'Irpinia è senza dubbio Aeclanum, fondata alla fine del III sec a.C., tra le valli dei fiumi Calore ed Ufita, essa era accessibile solo dalla via Appia che attraversava tutto l’abitato. Saccheggiata da Silla nell’89 a.C., subito dopo divenne un municipum romano con diritto di voto. Nel 120 d.C., sotto l’imperatore Adriano, assunse lo stato di colonia: Aelia Augusta Aeclanum. Notevoli sono i resti della città romana: le terme pubbliche, la piazza del mercato coperto (macellum), alcune abitazioni e botteghe. Sono visibili anche i resti delle mura, alte circa 10 metri con almeno tre porte e torri di diversa grandezza. All’età tardo-antica risale la costruzione di una basilica paleocristiana con, al suo esterno, un fonte battesimale con pianta a croce greca e scalini per il rito ad immersione.
Parco Archeologico di Aeclanum
161 SS90
Uno dei centri sanniti più importanti dell'Irpinia è senza dubbio Aeclanum, fondata alla fine del III sec a.C., tra le valli dei fiumi Calore ed Ufita, essa era accessibile solo dalla via Appia che attraversava tutto l’abitato. Saccheggiata da Silla nell’89 a.C., subito dopo divenne un municipum romano con diritto di voto. Nel 120 d.C., sotto l’imperatore Adriano, assunse lo stato di colonia: Aelia Augusta Aeclanum. Notevoli sono i resti della città romana: le terme pubbliche, la piazza del mercato coperto (macellum), alcune abitazioni e botteghe. Sono visibili anche i resti delle mura, alte circa 10 metri con almeno tre porte e torri di diversa grandezza. All’età tardo-antica risale la costruzione di una basilica paleocristiana con, al suo esterno, un fonte battesimale con pianta a croce greca e scalini per il rito ad immersione.
L'area archeologica di Compsa è situata su una collina dell'Irpinia in prossimità del fiume Ofanto, occupata fino al 1980 prima che in violentissimo sisma la radesse al suolo. In tutta l'area sono presenti testimonianze di diverse epoche storiche tra cui un piccolo anfiteatro, un foro romano, numerosi reperti di vario genere ed un'antica cattedrale che è stata per svariati secoli sede arcivescovile.
Conza della Campania
L'area archeologica di Compsa è situata su una collina dell'Irpinia in prossimità del fiume Ofanto, occupata fino al 1980 prima che in violentissimo sisma la radesse al suolo. In tutta l'area sono presenti testimonianze di diverse epoche storiche tra cui un piccolo anfiteatro, un foro romano, numerosi reperti di vario genere ed un'antica cattedrale che è stata per svariati secoli sede arcivescovile.
L’attuale centro di Atripalda sorse nel IX secolo intorno allo Specus Martyrum, cimitero cristiano della città romana di Abellinum, fondata da Silla nell’80 a.C. Dell’antica città sono visibili tratti della cinta muraria, dell’acquedotto e di un’imponente domus. Nonostante ciò le prime testimonianze riportano ad un prima frequentazione del sito all’età del bronzo, mentre un vero e proprio insediamento più stabile si ebbe intorno al IV-III sec. a.C. A questo periodo risale il tratto più antico della cinta muraria in opus quadratum.
Parco archeologico dell'antica Abellinum
94 Via Manfredi
L’attuale centro di Atripalda sorse nel IX secolo intorno allo Specus Martyrum, cimitero cristiano della città romana di Abellinum, fondata da Silla nell’80 a.C. Dell’antica città sono visibili tratti della cinta muraria, dell’acquedotto e di un’imponente domus. Nonostante ciò le prime testimonianze riportano ad un prima frequentazione del sito all’età del bronzo, mentre un vero e proprio insediamento più stabile si ebbe intorno al IV-III sec. a.C. A questo periodo risale il tratto più antico della cinta muraria in opus quadratum.

Borghi

Ecco tutti i luoghi da visitare durante la tua permanenza in Irpinia
Le origini del castello di Zungoli risalgono presumibilmente al XI secolo, edificata con lo scopo di difendere l'area dalle incursioni bizantine. Originariamente esso era fornito di una sola torre circolare eretta su di uno sperone roccioso circondato da un corso d'acqua allora esistente. In età angioina le torri divennero quattro, ognuna in ogni angolo del castello, attualmente però esso ne presenta soltanto tre in quanto una crollata in seguito al terremoto del 1456. Nel tempo la struttura ha subito diversi mutamenti per trasformarla in abitazione civile, passò infatti nelle mani di diversi feudatari fino a giungere alla famiglia dei Susanna di cui ancora oggi è proprietaria.
Zungoli
Le origini del castello di Zungoli risalgono presumibilmente al XI secolo, edificata con lo scopo di difendere l'area dalle incursioni bizantine. Originariamente esso era fornito di una sola torre circolare eretta su di uno sperone roccioso circondato da un corso d'acqua allora esistente. In età angioina le torri divennero quattro, ognuna in ogni angolo del castello, attualmente però esso ne presenta soltanto tre in quanto una crollata in seguito al terremoto del 1456. Nel tempo la struttura ha subito diversi mutamenti per trasformarla in abitazione civile, passò infatti nelle mani di diversi feudatari fino a giungere alla famiglia dei Susanna di cui ancora oggi è proprietaria.
Il comune sorge nell'Irpinia centrale, fra le valli del Fredane e dell'Ufita. Principale luogo di interesse a Gesualdo è il castello le cui origini risalgono alla metà del VII secolo (epoca longobarda). Il complesso è delimitato da quattro torrioni circolari e sulla parete di fronte all'ingresso vi è una testa di leone con la bocca spalancata per ospitare, dal retro della stessa, un cannoncino, vero trabocchetto per eventuali assalitori. Con il matrimonio di Carlo Gesualdo e Eleonora D'Este ed il trasferimento della corte e del cenacolo musicale (fine ’500), si trasforma in dimora signorile di stile rinascimentale: cortile e loggia della torre meridionale, nuovi appartamenti e cucine attrezzate ad ospitare una Corte, stanze e gallerie con pitture manieriste, fiamminghe e il Salvatore del Caravaggio, la sala del Teatro, giardini e fontane che si perdono nel verde e nell’azzurro dell’orizzonte. Sotto il cornicione, a lettere cubitali si legge: "CAROLUS GESUALDUS EX GLORI ROGERII NORTMANNI APULIAE ET CALABRIAE DUCIS GENERE CONPSAE COMES VENUSII PRINCEPS ETC EREXIT" (Carlo Gesualdo, discendente dal glorioso Ruggero il Normanno, Duca di Puglia e Calabria, Conte di Conza, Principe di Venosa, ecc. eresse)
Gesualdo
Il comune sorge nell'Irpinia centrale, fra le valli del Fredane e dell'Ufita. Principale luogo di interesse a Gesualdo è il castello le cui origini risalgono alla metà del VII secolo (epoca longobarda). Il complesso è delimitato da quattro torrioni circolari e sulla parete di fronte all'ingresso vi è una testa di leone con la bocca spalancata per ospitare, dal retro della stessa, un cannoncino, vero trabocchetto per eventuali assalitori. Con il matrimonio di Carlo Gesualdo e Eleonora D'Este ed il trasferimento della corte e del cenacolo musicale (fine ’500), si trasforma in dimora signorile di stile rinascimentale: cortile e loggia della torre meridionale, nuovi appartamenti e cucine attrezzate ad ospitare una Corte, stanze e gallerie con pitture manieriste, fiamminghe e il Salvatore del Caravaggio, la sala del Teatro, giardini e fontane che si perdono nel verde e nell’azzurro dell’orizzonte. Sotto il cornicione, a lettere cubitali si legge: "CAROLUS GESUALDUS EX GLORI ROGERII NORTMANNI APULIAE ET CALABRIAE DUCIS GENERE CONPSAE COMES VENUSII PRINCEPS ETC EREXIT" (Carlo Gesualdo, discendente dal glorioso Ruggero il Normanno, Duca di Puglia e Calabria, Conte di Conza, Principe di Venosa, ecc. eresse)
La passeggiata nel centro storico di impianto medioevale, si fa tra bellezze artistiche: palazzi storici, portali e chiese. Prima tappa è la cattedrale di Santa Maria Assunta, risalente al XVII secolo. All’interno due belle tele, una del ‘700 opera di Antonio Vecchioni raffigurante l’Assunzione della Vergine, e l’Ultima Cena di Vincenzo De Mita. Si conservano, tra l’altro, una reliquia di San Marciano, patrono di Frigento ed un pregiato coro ligneo intagliato del ‘700. La chiesa di San Rocco, del XVIII sec., conserva la statua del santo, molto amato dai frigentini ed in località Piano della Croce il santuario del Buon Consiglio, importante meta di pellegrinaggio. Di interesse le testimonianze di epoca romana, ceramiche medioevali e maioliche del XIII secolo. Dalla sagrestia si raggiunge la cripta di epoca normanna, dove è stato allestito un Museo che conserva reperti di epoca romana, ceramiche e maioliche medioevali. Numerosi i palazzi gentilizi
Frigento
La passeggiata nel centro storico di impianto medioevale, si fa tra bellezze artistiche: palazzi storici, portali e chiese. Prima tappa è la cattedrale di Santa Maria Assunta, risalente al XVII secolo. All’interno due belle tele, una del ‘700 opera di Antonio Vecchioni raffigurante l’Assunzione della Vergine, e l’Ultima Cena di Vincenzo De Mita. Si conservano, tra l’altro, una reliquia di San Marciano, patrono di Frigento ed un pregiato coro ligneo intagliato del ‘700. La chiesa di San Rocco, del XVIII sec., conserva la statua del santo, molto amato dai frigentini ed in località Piano della Croce il santuario del Buon Consiglio, importante meta di pellegrinaggio. Di interesse le testimonianze di epoca romana, ceramiche medioevali e maioliche del XIII secolo. Dalla sagrestia si raggiunge la cripta di epoca normanna, dove è stato allestito un Museo che conserva reperti di epoca romana, ceramiche e maioliche medioevali. Numerosi i palazzi gentilizi
Accanto alla Porta Maggiore che rappresentava l'entrata occidentale nel borgo, si trova l'antico castello di Taurasi divenuto poi residenza gentilizia. Sulle rovine del castello medioevale Carlo Gesualdo fece costruire nel XVI secolo un palazzo rinascimentale, in occasione del suo matrimonio con Eleonora d'Este. Il castello-palazzo è senz'altro importante dal punto di vista storico ed architettonico, oltre che imponente. Vi si trovano anche una cappella barocca ed un camino del XVII secolo. La facciata è molto articolata, a sinistra si osserva il mastio (a pianta quadrata) il cui esterno è costituito da blocchi squadrati di travertino, provenienti con molta probabilità da edifici di epoca romana, invece la parte superiore non è databile e presenta pietre di calcare tagliate con molta irregolarità e messe in opera con strati spessi di malta, si notano inoltre una feritoia e due piccole finestre rettangolari incorniciate da parallelepipedi di travertino. Tramite un grande portale che riporta in chiave lo stemma dei Gesualdo-Este, si accede al giardino, con un impianto tipologico a corte; da qui, mediante una scalinata si sale ai piani superiori organizzati su due livelli. Oggi il castello è sede dell'Enoteca Regionale dei Vini d'Irpinia
Taurasi
Accanto alla Porta Maggiore che rappresentava l'entrata occidentale nel borgo, si trova l'antico castello di Taurasi divenuto poi residenza gentilizia. Sulle rovine del castello medioevale Carlo Gesualdo fece costruire nel XVI secolo un palazzo rinascimentale, in occasione del suo matrimonio con Eleonora d'Este. Il castello-palazzo è senz'altro importante dal punto di vista storico ed architettonico, oltre che imponente. Vi si trovano anche una cappella barocca ed un camino del XVII secolo. La facciata è molto articolata, a sinistra si osserva il mastio (a pianta quadrata) il cui esterno è costituito da blocchi squadrati di travertino, provenienti con molta probabilità da edifici di epoca romana, invece la parte superiore non è databile e presenta pietre di calcare tagliate con molta irregolarità e messe in opera con strati spessi di malta, si notano inoltre una feritoia e due piccole finestre rettangolari incorniciate da parallelepipedi di travertino. Tramite un grande portale che riporta in chiave lo stemma dei Gesualdo-Este, si accede al giardino, con un impianto tipologico a corte; da qui, mediante una scalinata si sale ai piani superiori organizzati su due livelli. Oggi il castello è sede dell'Enoteca Regionale dei Vini d'Irpinia
Siamo nel Parco regionale dei Monti Picentini a circa 1100 metri di altitudine a pochi chilometri da Bagnoli Irpino. La montagna si gode in ogni stagione: tra le nevi, con gli impianti di risalita, le piste da sci, uniche della regione; l’autunno è la stagione ideale per andare tra castagneti lasciandosi tentare dai sapori delle sagre, andar per funghi e tartufi, o ammirare i colori cangianti e accattivanti della natura. La primavera significa appunto il risveglio della terra, l’estate possibilità di godere del refrigerio e del ristoro della montagna.
Bagnoli Irpino
Siamo nel Parco regionale dei Monti Picentini a circa 1100 metri di altitudine a pochi chilometri da Bagnoli Irpino. La montagna si gode in ogni stagione: tra le nevi, con gli impianti di risalita, le piste da sci, uniche della regione; l’autunno è la stagione ideale per andare tra castagneti lasciandosi tentare dai sapori delle sagre, andar per funghi e tartufi, o ammirare i colori cangianti e accattivanti della natura. La primavera significa appunto il risveglio della terra, l’estate possibilità di godere del refrigerio e del ristoro della montagna.